I meneghini Cultus Sanguine sono una formazione che negli anni '90 è riuscita a mescolare con originalità elementi di Doom Metal, di Black Metal e perfino di Death Rock alla Christian Death. Questo loro debutto (preceduto da un discreto EP), risulta essere il mio preferito tra quelli che, almeno per ora, sono gli unici due parti ufficiali sfornati da siffatta creatura.

Vogliamo fare dei paragoni? A parte i già citati Christian Death, giù il cappello, a me vengono in mente formazione misconosciute come gli svizzeri Sadness, quelli dell'immenso "Ames De Marbre", gli italiani Monumentum e Deviate Ladies. Faccio presente che alcuni membri delle due band succitate, hanno partecipato alla creazione di questa gemma nera

Musica estremamente dolorosa, ora urlata, ora sussurrata. Un sound di vecchia fattura e , permettetemelo, maggiormente morboso rispetto a quello del più metallico e quadrato "The Sum Of All Fears". Sia per quanto concerne la produzione sia per la struttura dei brani.

Entrare nel mondo dei Cultus Sanguine è un'esperienza dolorosa, un lungo calvario che passa attraverso i lati più oscuri e tormentati dell'esistenza umana. Su tutto, però, regna il concetto di morte. Morte come fine del corpo fisico e sua consequenziale decomposizione.

L'iniziale "The Calling Illusion" è da cardiopalmo. Un brano che deve qualcosa ai finnici Unholy , senza però risultare una fotocopia sbiadita delle loro composizioni. Anzi!

"Il Sangue" è l'apoteosi del nero e del cattivo gusto. Canzone divisa tra cantato inglese e italiano, dotata di un piglio luciferino e sicuramente la più impressionante del lotto.

Si sente in tutto l'album la massiccia presenza di tastiere "gobliniane" , una voce alla Rozz Williams che spesso si trasforma in screaming black metal , oltre a riff taglienti di scuola Paul Chain.

Elementi che ascolterete, se ne avrete voglia, anche in composizioni come "We Have No Mother", "Lady Of Lies" e "On The Nocturnal Wings".

Chiude le danze la macabra "Among Shadows", dove possiamo udire la recita dell'Ave O Maria da parte di alcuni fedeli. Un'esperienza breve ma sicuramente inquietante.

Malati, depressissimi e marci. Questi erano i primissimi Cultus Sanguine, band che conosco da anni ma che solo ora ho deciso di recensire. Della serie: non potevano mancare sul deb!

Da ascoltare rigorosamente in giornate cupe e piovose.

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