Ci voleva proprio la replica di un rito Voodoo per riportarmi a scrivere, in qualche modo.

Non so a quanti possa essere familiare il nome William Bennett, personaggio che si cela dietro al progetto Cut Hands, che ho il piacere di introdurvi.
Fu una delle menti (la principale, oserei dire) dietro quel colosso chiamato Whitehouse, uno dei maggiori esponenti della Power Electronics, rimasto attivo per una 30ina d'anni a partire dal 1980.
Insomma, creatura molto controversa, fulminante e provocatoria, se si va a fare una ricerca.

Detto questo, qualche anno dopo la chiusura del capitolo Whitehouse, Bennett va ad ormeggiare musicalmente presso altri porti, ancora parzialmente inesplorati.

Questi ultimi portano ad isole la cui terra dona prodotti psicotropi geneticamente modificati.
E' la Techno industriale, pregna di quella spezia pungente di Power Electronics, che incontra le percussioni ossessive ed ipnotiche della tradizione Voodoo Haitiana.

E' una celebrazione distorta che induce alla possessione di corpo e mente.
Viaggerà nei meandri del tuo Io più sconosciuto e ti porterà alla nausea, al solo scopo di liberarti.

I riti ormai sono modernizzati.
Si continua a danzare, spiritati, attorno al fuoco... ma con impianto audio e computer nei boschi.

Elenco e tracce

01   None of Your Bones Are Broken (02:40)

02   Inlightenment (03:15)

03   Belladonna Theme (03:11)

04   Parataxic Distortion (03:28)

05   Fruit Is Ripe (02:17)

06   I Know What I Must Do (00:50)

07   Madwoman (Festival mix) (05:53)

08   Fire Ends the Day (03:35)

09   Festival of the Dead (04:54)

10   Vaudou Take Me High (06:52)

11   The Claw (06:27)

12   Damballah 58 (06:38)

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