Introdurre determinate figure storiche è comunque doveroso, dal momento che non è assolutamente detto che ci si stia rivolgendo a un pubblico esclusivamente esperto o di una certa età (avanzata...), ma vi è l'auspicio di incontrare anche persone più giovani e per cui determinati nomi non significano molto o non sono conosciuti, non avendoli mai incontrati nel corso dei propri ascolti. È perciò bene ricordare che Damo Suzuki è stato il cantante dei Can, pionieristica e fondamentale band teutonica nel contesto del kraut rock e il cui valore ha trasceso quello del mero genere di appartenenza, nel periodo che va dal 1970 al 1973, durante il quale ha contribuito alla nascita di dischi indimenticabili come "Tago Mago", "Future Days", "Soundtracks" ed "Ege Bamyasi". Qui lo troviamo impegnato in quattro brani; nei primi due in compagnia dei Metak Network (collettivo che raggruppa Paolo Cantù, Xabier Iriondo, Mattia Coletti e Alberto Morelli) e nei restanti due con gli Zu in formazione allargata, vista la presenza addizionale di Iriondo. I risultati conseguiti sono ampiamente positivi, soprattutto nell'iniziale "Dove Siete Stati L'ultima Estate?", esempio sommo di materializzazione rock avanguardista perfettamente tangibile nella sua solida concretezza. Più multiformi, in senso strutturale e per sfumature sonore, "Un Oceano Di Due Mezzelune" e "La Città Nascosta" (dai toni blues/roots naturalistici), mentre la conclusiva "Il Territorio Proibito" mescola con intelligenza derive rock industriali e improvvisazione jazz.
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