Me l’ha regalato mio fratello.
"Ehi, vado al mare per 10 gg, hai un paio di libri da consigliarmi per farmi sentire più ignorante di quello che già sono?".
Mi lancia un mattoncino di 600 pagine. Lo ringrazio sorridendo con un dito medio alzato perché immagino sia troppo alto per le mie modeste capacità: pensavo davvero fosse la solita rottura di coglioni incomprensibile mascherata da saggio intelligente.
Scrivo perché devo ammettere che mi sbagliavo. E non di poco. Kahneman, che tra le altre cose vinse il Nobel per l'economia ad inizio anni 2000, con l’eleganza spietata di chi sa esattamente dove colpire, ti dimostra quanto sei meno sveglio di quello che credi. Anzi, smonta sadicamente pezzo per pezzo la tua stronza ed ingiustificata sicumera: le intuizioni brillanti? Bias. Le decisioni lampo? Cagate. Le certezze che ti porti dietro da sempre? Le previsioni degli esperti, (finanza in primis): tiri di dadi. Autoinganni ben confezionati dal tuo cervello pigro. Il libro ti mette di fronte a una realtà fastidiosa: pensare davvero – cioè lentamente, con spirito critico – è una fatica che eviti come la peste. Preferisci far lavorare il “Sistema 1”, quello veloce, impulsivo, scemo ma comodo. E sai cosa? Lo facciamo tutti perché siamo degli animali evoluti: l'istinto si attiva automaticamente non solo per salvarci la vita ma anche per semplificare problemi complessi riducendo il dispendio energetico. Tutto bellissimo peccato che il risultato finale sia spesso irrazionale e sbagliato.
Ma Kahneman non si limita a fartelo notare. Te lo spiattella in faccia con esempi talmente semplici che ci caschi, ridi, poi ti incazzi. Perché capisci che non sei l’eccezione: sei esattamente il target. E non c’è un lieto fine: il pensiero razionale resta duro, faticoso, estremamente raro perfino nel mondo accademico. Ma almeno dopo questo libro ti accorgi di quando stai sbarellando. Che è già tanto. Non è un libro leggero, ma ti potrebbe svegliare e regalare un punto di vista diverso, o forse no! Però non si dimentica, quello è certo.
P.S. Chiedo scusa all'esimio dott. Debaserbot per le parolacce ma ho mangiato una peperonata piccante...
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