ilfreddo

Nel 2025, nel momento in cui scrivo, ho 44 anni e mi chiamo Paolo.

Mi sono da sempre costruito addosso una corazza esterna di freddezza ed insensibilità apparente che non riesco ancora a scalfire e che ormai mi si è cucita addosso. Per questo motivo venivo chiamato così ai tempi della scuola. Tale freddezza apparente cela una profonda insicurezza e fragilità.

Stupro Debaser dal 2007 con un paio di fake e a fasi alterne. Utilizzo questo termine perché Debaser è la mia valvolga di sfogo brutale sulla quale vesuvio la mia frustrazione, i miei stati d'animo e le mie passioni e riesco a deporre la freddezza nascondendomi dietro un nickname del cazzo. Nel corso di questo lungo lasso di tempo ho cambiato i miei gusti musicali, ho conosciuto nuovi artisti e autori e ringrazio chiunque di voi con il quale ho avuto il piacere di confrontarmi per trovare spunti di riflessione.

Non sopporto la sicumera, la boria e le persone che camminano come se fossero al di sopra della terra manco fossero divinità. Mi piacciono le persone che sanno di essere ignoranti, che sanno di non sapere, che mettono in dubbio le loro opinioni e riescono ad avere apertura mentale e mosse da questa consapelezza sono curiose e perennemente assetate.

Ricordo una frase di mio padre che mi diceva sempre un qualcosa che potrebbe essere sintetizzato in questo modo

"Cerca di avere sempre rispetto di chi hai davanti a te. Anche se parli con una persona più ricca e potente che ostenta questa condizione con i suoi Rolex del cazzo, i suoi gemelli d'oro e vattalepesca immaginatelo nudo come un verme sul cesso. Ricordati che anche lui ogni giorno, con i suoi milioni, si ritrova sempre a spingere fuori uno stronzo e a sporcarsi il culo di umanissima merda. E quando parli con una persona che è stata più sfortunata di te o semplicimente è in difficoltà non dimenticarti mai, caro figliolo, che anche tu, che ai suoi occhi sei il potente di due righe fa, ogni giorno spingi fuori il tuo stronzo".