Inusuale ed inaspettato Horror (anno 1999) preceduto da incredibili premesse e seguito da strepitoso successo di pubblico.
Parrebbe quasi una storia vera, quella di tre giovani intenti a svelare le verità nascoste di una vecchia leggenda locale. Invece risulterà tutta una montatura mediatica impressionante e abilmente strutturata. La promozione del film ha creato lo spessore necessario per renderlo ancora più inquietante. Internet è stata la chiave, tra le altre cose piuttosto economica, della diffusione di notizie apparentemente vere, sulla scomparsa di tre individui intenti ad indagare su una leggenda locale di un paesino del Maryland, negli Usa. Vincente la scelta di dare un taglio documentaristico al tutto. Vincente la scelta di esasperare lo spettatore con una struttura registica banalissima (volutamente), incerta, confusa, caotica e oscura. Vincente lo spunto di partenza, figlio di una nevrosi collettiva locale.
La base di questo pseudo-documentario è la percezione limitata di tutto quello di cui si tratta (suoni, luci, ambienti). La suspence è la chiave di un crescendo di nevrosi dei tre protagonisti. Il collage di filmato che ne esce deraglia dai canoni del classico horror. Disgusta e stupisce, smarrisce e stravolge, con la sua inquietante vena di realismo da sottobosco. Non si tratta di un film di evasione bensì di un opera antiestetica dannatamente unica e furbissima. Il pretesto è approfondire una psicosi locale, trattasi di strega con predilezione per vittime giovanissime. Tre giovani si perderanno nei boschi del Maryland per svelare le misteriose sparizioni di bambini e sfatare (o confermare) la presenza di questa figura malvagia frutto di ossessione e leggenda. I tre giovani perderanno se stessi e il loro obiettivo nel modo più drammatico, isterico ed angosciante possibile.
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