Si chiamano Dark Fortress, si formano nel 1994 e provengono dalla Germania. Ma questa volta mettete da parte spadonazzi possenti, maghi eruditi e guerrieri impavidi. No, questa volta il paese teutonico, terra fertile di power e speed metal, ci regala una delle realtà più promettenti e piacevoli del panorama black metal moderno.

I Dark Fortress apprendono e metabolizzano la lezione dei maestri del black metal nei primi due album, "Tales From Eternal Dusk" (2001) e "Profane Genocidal Creations" (2003), tanto che agli esordi venivano accostati spesso ai loro padri spirituali Dissection. E' con il terzo full-lenght che la personalità della Fortezza Oscura inizia a delinearsi con più forza: "Stab Wounds" (2004) ci pone davanti una band con delle idee ottime per rigenerare un tipo di metal a volte troppo autoreferenziale e scarno di innovazione. Il passo successivo arriva nel 2006 con questo "Séance", tassello che va ad incastrarsi perfettamente in un mosaico tenebroso e sempre più definito.

Il disco punta molto su un'atmosfera tetra, pesante, misantropa e malata affiancata da un black metal di ottima fattura con soluzioni che a volte si aprono alla melodia (qui non affidate alle solite abusatissime tastiere pseudo-sinfoniche - che qui giocano un ruolo di contorno e d'atmosfera - ma a delle linee di chitarra azzeccatissime). Tramite echi di una mente malata seguiti da chitarra e batteria con ritmo marziale si presenta l'incipit di "Ghastly Indoctrination", opener del disco. Già dai primi secondi ci accorgiamo di essere di fronte ad un album black che non tenta di riciclare i soliti espedienti. Ed è poco dopo che lo stato allucinatorio si spezza, con un riff assassino e assolutamente violento e una batteria indiavolata in pieno spirito black metal. La voce di Azatoth è la voce del Pazzo, è la voce del Negromante e del Disperato. Note di chitarre ipnotiche si inseguono e si accavallano con nerissimi assalti furiosi. Un ottimo inizio che fa ben sperare per il proseguo. Tutta l'opera infatti si mantiene su livelli medio-alti, con alcuni episodi decisamente notevoli. Un esempio è "Requiem Grotesque", che sembra il parto sonoro di un pazzoide: un inizio surreale, una voce morente e uno scream insanguinato, un ritmo meno black ma più disperato. Uno di alcuni dei pezzi particolari di questo "Séance".

Alcune vaghe influenze doom per "While They Sleep", che vede la sua particolarità nella parte centrale: un tappeto silenzioso, inserti minimal-industrial e note gelide di tastiera accompagnati dalla batteria, il mormorio e l'agonia di Azatoth, narratore di Morte. Alla fine di "REvolution: Vanity" degli archi fanno da raccordo e, sfumando, si arriva alla traccia più sperimentale, assurda, ostica, malata e nera del platter: "Incide". E' un'esperienza insana quella che ci apprestiamo a fare. Urla. Sono le urla disperate di Azatoth e il pulsare del suo battito cardiaco quello che sentiamo. Momenti di silenzio straziante ci fanno letteralmente rabbrividire nelle pause tra le grida e i lamenti agghiaccianti di un'anima torturata. Suoni terrificanti di sottofondo, il sangue caldo che scorre, la pazzia che divora l'anima. E poi, il rigurgito dell'Inferno, e l'assalto di tutte le sue legioni di Demoni. Inquietanti archi distendono un vessillo di disperazione, avvolto dalla voce del derelitto che implora ("don't kill me"), mentre si passa alla traccia seguente. "Shardfigures" segue la parte più canonica dell'opera, dove si alternano parti riflessive e d'atmosfera ad altre più tirate (a volte di più, a volte di meno), come nelle varie "CataWomb", "To Harvest The Artefacts Of Mockery", "Poltergeist" e "REvolution: Vanity", anche se in alcuni momenti è pervasa da un'ancora maggiore apertura melodica. Più impatto offre la tristezza furiosa e la rassegnazione della traccia di chiusura, "Insomnia", con una breve parentesi addirittura toccante e calda che troviamo verso il finale, come una minuscola oasi nel deserto, per finire con una conclusione che sfocia nella desolazione.

Per finire, posso dire che questo è un disco che si fa notare senza dubbio in mezzo alle altre produzioni black metal e la band dimostra di avere la stoffa per diventare uno dei punti di riferimento per il futuro del genere. La componente più aggressiva e distruttiva, preferita in buona parte all'atmosfera insana qui creata, sarà poi colonna portante del successivo "Eidolon" (2008), altro album decisamente sopra la media che conferma le grandi capacità del gruppo. Vi suggerisco infine di fare vostro questo album e di lasciare che la vostra mente si perdi e vaghi in preda alla pazzia tra i corridoi bui, le tetre segrete e le alte torri della Fortezza Oscura.

Elenco tracce e video

01   Ghastly Indoctrination (07:40)

02   CataWomb (06:41)

03   Requiem Grotesque (06:50)

04   While They Sleep (07:09)

05   To Harvest the Artefacts of Mockery (04:11)

06   Poltergeist (05:56)

07   REvolution:Vanity (05:14)

08   Incide (05:20)

09   Shardfigures (06:24)

10   Insomnia (06:33)

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