Dopo la discografia degli Swervedriver. Veniamo ai loro eredi e  fra questi sono emersi anche i "Darker My Love". Questo è il loro secondo lavoro, del 2008 dal titolo poco impegnativo "2" che arriva dopo l'esordio omonimo del 2006. Il leader è invece un tipo con un cognome molto impegnativo ossia Tim Presley. La band è di Los Angeles. La domanda è, come mai gli eredi migliori dello shoegaze (che è una wave britannica) stanno in California? I migliori sono tutti lì, vedi Silversun Pickups, Warlocks e ora anche Darker My Love. La risposta sta nel riferimento ai californiani The Byrds e Grateful Dead di cui tutti questi gruppi sono in varia misura debitori. Diciamo che si sono ripresi quello che appartiene più a loro che ai britannici. Le idee musicali migliori sono spesso made in UK, ma i gruppi USA sono poi molto più bravi a svilupparle.  Hanno la forza dei numeri dalla loro parte. Questi nuovi gruppi vengono sinteticamente difiniti di "nugaze" con tono un pò dispregiativo. Ma è una semplificazione che può indurre in errore. In realtà sono tutti gruppi psicadelici che si legano, è vero, in qualche misura allo shoegaze. Però alla seconda fase dello shoe, quella degli anni 90 e non la prima degli anni 80 di Jesus e Bloody Valentine.

E veniamo ai Darker My Love. Il gruppo è fortemente sbilanciato verso la psicadelia al pari dei Warlocks ed è altrettanto interessato a raggiungere quanta più gente possibile. Dell'album, segnalo i pezzi migliori. L'apertura di "Northern Soul" è buona ma più hard che psicadelica. "Two Ways Out", molto bella con i suoi cori di sottofondo tipicamente sixties. Probabilmente è già un 45 giri. "Blue Day", molto shoe. Questo è un pezzo alla "Chapterhouse" un gruppo della seconda onda shoe cha ha fatto un paio di album tra il 1991 e il 1993. Bello. "Pale Sun" è il pezzo forte dell'album, quello che deve sfondare nelle radio USA e portarli alla attenzione della gente. Bellissimo. Ascoltatelo per primo e ascolterete tutto l'album. Non è facilissimo impostare pezzi così anche se qualcuno storcerà il naso come sempre. "White Composition" una bella ballata che sembra uscita da un album dei Byrds. Qui i riferimenti psicadelici dei tardi anni 60 sono fortissimi. Stesso discorso per "Even In Your Ligttest Day", anche qui tutto risuona psicadelico, compreso la distorsione delle chitarre. Anche il suono di queste è volutamente scarno e tipicamente anni 60. Ci siamo dentro fino ai capelli. "Waves" ci sveglia dal sogno. Ritmo accellerato e il riferimento stavolta torna alla fusione tra shoegaze e psiche e le chitarre fortemente distorte tradiscono le intenzioni del gruppo. Qui Presley fa le prove generali di allungamento e di sviluppo dei pezzi in diverse fasi. Lo fa attaccando a "Waves" la successiva "Talking Words" che è un altro pezzo importante dell'album. La fusione shoe e psiche qui funziona alla perfezione. La canzone ha un ritmo incalzante ma è giustamente presente anche l'estasi psicadelica data dall'uso della voce e dei cori e delle chitarre distorte. "Immediate undertaking" chiude l'album e qui veramente gli Swervedriver non possono non tornare in mente.  Infatti il pezzo è inizialmente strumentale e poi arriva il lamento di Presley. Così chiudevano gli album anche loro. Certo che siamo su un altro pianeta ma i Darker ce la mettono davvero tutta. Bravi.

Alex

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