"Il mondo è un bel posto e vale la pena di lottare per esso. Condivido la seconda parte..."

Con questa citazione di Hemingway si conclude degnamente il capolavoro di David Fincher datato 1995, Se7en: due detective della omicidi sono sulle tracce di un serial killer che "opera" ispirandosi ai sette peccati capitali.

Fincher, in precedenza regista di videoclip musicali, raggiunge il successo cinematografico alla sua seconda opera. Il debutto infatti c'era già stato con il terzo capitolo della saga di Alien che, sebbene inferiore ai lavori di Ridley Scott e di James Cameron, dimostrava le indubbie capacità del regista.

In Se7en Fincher si serve di alcuni clichè tipici dei polizieschi (la coppia di agenti l'uno l'opposto dell'altro, il bianco e il nero, il "saggio" e l'"impulsivo", la mente e il braccio) e li fa suoi dando vita ad un thriller sicuramente tra i più sanguinosi e crudi che si ricordino (l'omicidio "accidia" tanto per citare un esempio). Personaggi in qualche modo tutti negativi quelli che agiscono in una città (New York, anche se non viene mai espressamente nominata) soggetta ad una pioggia fitta e continua, quasi purificatrice che ricorda la Los Angeles di Blade Runner. Regia frenetica, dinamica (bellissimi i titoli iniziali del film) che portarono però Fincher ad essere accusato di virtuosismi da alcuni critici (ai quali risponderà, girando con classe e con uno stile quasi documentaristico, lo splendido Zodiac).

Oltre la regia, un punto di forza sono gli attori: Morgan Freeman è perfetto nel ruolo del detective disilluso e vicino alla pensione (peccato che rimarrà in parte rinchiuso nel ruolo dell' "anziano saggio"), stessa cosa per quanto riguarda un glaciale e sublime Kevin Spacey che ci regala un'interpretazione da applausi. Nota a parte per Brad Pitt: la sua fama di "bello" lo penalizza e per questo viene spesso sottovalutato, così come accadde a Di Caprio, mentre invece lo ritengo un ottimo attore, anche in questo film (a tal proposito è da segnalare la prova che offre nel bellissimo L'Assassinio di Jesse James). Piccola parte anche per l'allora Mrs. Pitt Gwyneth Paltrow.

Se7en è ormai un cult a tutti gli effetti, un thriller che non mi stanco mai di vedere e rivedere. Pellicola fondamentale degli anni '90, già solamente per lo scioccante e crudele finale. Crudele come tutto il film.

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