Se nomi come Squirrel Bait, Bastro e Gastr Del Sol vi dicono qualcosa, iniziate a leggere questa recensione dal capoverso successivo, se invece sono per voi scioglilingua o centrocampisti della Polonia nel 1978-‘80 potete continuare a leggere queste righe da subito. Quei nomi corrispondono ad alcune tra le realtà più innovative del rock sperimentale americano degli ultimi decenni e, come minimo comune denominatore, hanno la figura di David Grubbs.
David Grubbs è chitarrista, pianista e compositore, nonchè uno dei personaggi chiave dell'attuale minimalismo cantautoriale americano. Collabora da anni con Jim O'Rourke, Tony Conrad, Thurston Moore, Matmos, Sonic Youth e John McEntire.
I Gastr Del Sol hanno pubblicato uno dei lavori più importanti per la crescita della nuova musica americana degli anni'90, intitolato "Upgrade and Afterlife" e hanno alternato idee geniali ad un'avanguardia ambientale introspettiva che ne hanno fatto un'icona di riferimento nei generi musicali meno noti ai più.
Se volessi far comprare alla maggior parte di voi questo disco, basterebbe impostare la recensione parlando della presenza di John Mc Entire alla batteria (una garanzia che risponde al nome Tortoise), Noel Akchoté (uno dei più grandi chitarristi d'avanguardia che vanta collaborazioni con David Sylvian, Luc Ferrari ecc) e, come se non bastasse, metteteci anche i Matmos ad arricchire il suono del nostro compositore di Louisville. Qualcuno di voi sarebbe già in negozio a ordinare il cd, non è vero?
Si tratta invece di uno degli episodi meno riusciti della copiosa discografia di David Grubbs, meno ispirato del solito e talvolta (mi dispiace dirlo) povero di idee tanto da faticare a coprire i 35 minuti di durata del disco.
Partiamo proprio dalla fine nella quale i Matmos compongono due strumentali elettroniche che sembrano proprio non abbiano niente a che fare con il resto, tracce che sono un limite aggiuntivo a un disco di per sé poco brillante nel songwriting.
La presenza al suo fianco di Rick Moody, cosa che succederà anche per "A Guess At The Riddle", trasmette una maggiore tranquillità folk all'album che vede nella sua opener "Transom" una traccia interlocutoria tra sperimentalismo e cantautorato.
Trovo molto più interessanti "The Nearer By and By" dagli umori leggermente orientali, ma soprattutto un Grubbs in forma da cantastorie in "A Dream To Help Me Sleep", arricchita dal pianoforte e la dissonante "Pinned To The Spot" che torna a sperimentare atmosfere più complesse.
Questo disco ci restituisce le consuete influenze di David Grubbs sospese tra folk e avanguardia, ma non riesce mai a centrare la direzione da perseguire. È un difetto pericoloso per un talento come quello di Grubbs, perché le stesse manifestazioni di debolezza le iniziava a mostrare quando il progetto Gastr Del Sol era ormai saturo di idee.
Si tratta di un disco però che, non ci crederete forse dopo ciò che ho scritto, custodisco gelosamente, perché mi piace l'artwork pulito che trasmette eleganza, ma soprattutto lo tengo a casa come quei piccoli oggetti o vinili con qualche difetto o malformazione che te li fanno amare inconsciamente di più.
1. Transom
2. Don't think
3. A dream to Help Me Sleep
4. The Nearer By and By
5. I Did No Such Roaming
6. Pinned To The Spot
7. Aloft
8. Precipice
9. Crevassy
10. Kentucky Karaoke
Data di uscita: 2002
Casa discografica: Drag City
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