Mica male questo film con Charlize Theron nei panni di una spia a cui davvero non mancano gli attributi. Una narrazione che fatica a spiccare il volo, ma forse proprio per questo suo volare basso si rivela più solida del previsto. Una protagonista che sprizza carisma, una serie di brutti ceffi spietati, intrighi tra agenzie segrete, altre spie donna molto attraenti, luci al neon, musica ben selezionata, alcune ottime sequenze di combattimento. Intrattenimento di qualità, non esente però da difetti.

A volte il regista si specchia, compiaciuto delle sue sequenze. Che pure bisogna ammettere sanno affascinare: che sia una scena di sesso saffico o una lunga serie di botte in un palazzo fatiscente di Berlino est, Leitch sa il fatto suo. Dovrebbe però imparare a mostrare meno compiacimento e tagliare magari un po’ più corto, per il bene della narrazione.

Che è parecchio enigmatica, a costo di rischiare d’apparire sconclusionata. Ma fortunatamente non lo è, ed anzi regala alcuni dei passaggi più avvincenti proprio nei minuti finali. Ed è questo sbilanciamento di peso specifico verso il finale a rendere un po’ leggere certe parti, complice anche la vena estetizzante del regista, che non disegna lunghi primi piani e insistiti giochi di luce al neon. Insomma, i rischi paventati con le prime impressioni, di un giocattolo tutto cliché e formule precostituite, vuote.

Non è così, ma per alcuni tratti, non brevi, il rischio viene accarezzato. Invece da un certo momento il film tira fuori gli artigli e regala anche parecchi momenti di spietata violenza, per nulla attenuata. Pur nei loro stereotipi, i personaggi protagonisti non stancano ed anzi crescono col crescere delle domande senza risposta.

Stilisticamente, il piano sequenza di sette minuti nella palazzina di Berlino est mette in ombra sostanzialmente tutto il resto. Purtroppo non si tratta di un unico take, visto che la protagonista e i nemici si riempiono progressivamente di sangue e lividi, ma i movimenti di macchina restano assai sapienti e gustosi. Decisamente apprezzabile anche il tocco saffico che assume a un tratto la vicenda, così come la spregiudicatezza totale del personaggio interpretato da James McAvoy, che si sta dimostrando particolarmente adatto a certi ruoli borderline, si veda il magnifico Split di Shyamalan.

6.5/10

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