"Film visivamente elegante ma caotico" così fu bollato all'indomani della sua uscita nelle sale il prequel della celeberrima e tormentata serie televisiva che appassionò mezzo mondo con la domanda: "Chi ha ucciso Laura Palmer?".

Il Film narra vicende e sventure della bella e fatale bionda Laura Palmer, nel suo progressivo inabissarsi nelle maglie di un destino tragico, tra l'ambiguità di un desiderio oscuro e autodistruttivo e la nostalgia di un'innocenza lontana.
All'indomani della sua uscita la pellicola fu bistrattata un pò da tutti, in primo luogo perchè eccessiva nel suo voler nascondere a tutti i costi il senso di una vicenda in massima parte svelata, dai fan di "Twin Peaks" perchè lontana dalle atmosfere ironiche e parodiche della serie, dai critici per la struttura narrativa eccessivamente involuta.

Se è vero che il film sia stato sottovalutato in passato, non si può non fare un appunto: Lynch, come al solito, gioca con lo spettatore, sottoponendolo a un tour de force visivo da cui difficilmente si riuscirà a catturare il senso definitivo dell'intera vicenda (sebbene non sia difficile cogliere il "significato" delle scene veramente pregnanti), dall'altro però (qui più che nella "trilogia della strada" di Lost Highways, Mulholland ddrive e Inland Empire) sembra voler raccontare una storia: una ragazza subisce un'orribile violenza alla quale reagisce con la voluttà della morte e della pervesione stessa di cui è vittima.
Non è una novità: anche nella Dorothy di "Velluto Blu" sembra scatenarsi lo stesso meccanismo, ed è fondamentalmente un meccanismo di difesa. E infatti non si può negare che le tematiche che furono di Velluto Blu vengano sostanzialmente riprese in Twin Peaks: il marciume che si cela dietro la normalità dei riti quotidiani, il brulichio degli insetti immondi che larvano nel sottosuolo di uno splendido praticello ridanciano, il grumo di cattivi sentimenti che albergano nell'espressione ipocrita di Leland Palmer sono sostanzialmente la stessa cosa.

E' vero quindi che "Fuoco cammina con me" possa piacere molto meno allo spettatore non particolarmente lynchiano di un "Velluto Blu" o di un "Cuore Selvaggio": il film è oggettivamente caotico, alcuni elementi hanno il deliberato scopo di depistare sadicamente lo spettatore, la rosa blu, ad esempio, o anche l'anello, per non parlare della scena dell'apparizione di philip jeffries, che potrebbe essere parimenti la narrazione che Cooper fa di un suo sogno, il realizzarsi del sogno stesso, o un modo per dire che soltanto gli errori (in questo caso l'errore della telecamera che rimane bloccata sull'immagine di Cooper) possono metterci in contanto con ipotetiche realtà extrasensoriali ("E' un sogno, noi viviamo all'interno di un sogno").
Ma proprio da quella scena, appare chiaro che il film si scinde in due componenti: una narrativa, che descrive appunto gli ultimi sette giorni di vita della Palmer e una costituita da tutto un gioco di citazioni, di rimandi, di circoli ludici e spesso volutamente contraddittori: io ho seguito la prima sebbene non abbia disdegnato di giocare con la seconda, e non ne sono uscito deluso.

"Fuoco cammina con me" se vissuto come un ottimo film drammatico non lascia fiato e non da neanche per un attimo la distensione che certe trovate bonarie della serie televisiva potevano offrire: non ci sono misteri nè colpi di scena, c'è soltanto la splendida e commossa partecipazione al dolore e alla solitudine di una anima perduta.

Bob, il nano, la loggia nera, l'anello sono espedienti semiseri per conferire un sostrato simbolico all'intera vicenda: basta ricordare il ruolo dei pettirossi nell'apparente lieto fine di "Velluto Blu" per comprendere la penultima sequenza di FWWM in cui il nano e Mike chiedono la garmonbozwia a Bob: come il pettirosso si nutre dell'insetto, così la loggia chiede il suo tributo di sangue, nell'indistricabilità tra bene e male delle figure che proprio qualche attimo prima pensavamo del tutto contrapposte e antitetiche.
Appare irrisolto uno dei dilemmi principali dell'intera serie: Bob "possiede" le sue vittime o egli è soltanto la figurazione grottesca del male che portano dentro?

In definitiva, FWWM è uno dei film più criticabili di Lynch, uno di quelli che ti sembra di poter consigliare soltanto ai fan irriducibili: non è estremo come "Eraserhead", non è concitato come "Wild at Heart", non da allo spettatore la possibilità di ricollocare in un quadro unitario ogni dettaglio come accedeva invece in "Mulholland Drive" eppure volete saperlo?
A me è piaciuto.

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Altre recensioni

Di  LKQ

 David Lynch non è tanto sfuggente quanto enigmatico: un bersaglio mobile per chi lo intervista.

 È così emozionante quando ci si innamora delle idee. In un certo senso ci si perde. E perdersi è meraviglioso.