I regali di Natale… Molti di voi sicuramente davanti a queste quattro parole inorridiranno. Eppure il Natale è molto più vicino di quello che credete… una manciata di settimane e già sarete lì, lungo il corso della vostra città con i nervi a fior di pelle e quella squallida lista compilata velocemente… Io non appartengo a questa categoria di persone, non so cosa mi ha portato nel tempo a far diventare l’acquisto dei regali di Natale uno splendido e meraviglioso rito, un lento e lungo piacere che comincia proprio da questo periodo. Complici sono state molte cose oltre al semplice piacere di donare, una mania ossessivo-compulsiva al controllo, quella all’acquisto che da sempre mi affligge e forse non ultimo (lo ammetto) un esaurimento nervoso galoppante…
Comunque tutto comincia in questi giorni, dalla compilazione accurata di un foglio excel non molto romantico forse ma molto utile. Una lista di nomi ai quali piano piano nelle prossime settimane sarà accoppiato un dono, studiato, mirato e acquistato con pazienza e amore. Di questo disco ad esempio ne ho già ordinate tre copie e presto deciderò a quali fortunati nomi di de-amici andrò ad accoppiarle…

“Damage” è un live. Sylvian e Fripp insieme, dal vivo, mica quisquilie, ogni applauso è una ferita che si apre, cosa sarebbe stato essere li?Registrato a Londra nel 1993 è figlio del tour che promuove il disco del duo “The First Day” qui recensito dalla meravigliosa Fosca. È una vera e propria passeggiata sensuale ed avvolgente fra molti dei capolavori del passato di Sylvian accompagnati magistralmente da ogni tipo di sperimentazione sonora e da ogni genere di virtuosismo.
Le percussioni e la chitarra ruvida aprono l’immancabile “God’s Monkey” e ci portano verso l’ancora fortemente ritmica “Brightness Falls” poi “Every Color You Are” ci ammalia, bella come non mai lenta e suggestiva per arrivare a “Jean The Birdman” elettronica e nervosa. È da “Damage” in poi che arriva la vera magia… una, due, tre perle in fila. Ogni pezzo è di una bellezza assoluta il picco forse con “20Th Century Dreaming” con la sua coda lunga e dolcissima. Ogni strumento si alterna o arricchisce e impreziosisce la voce di Sylvian, qui bella come non mai per chiudere con la lenta e bellissima “The First Day”.

Da avere assolutamente anche per il packaging bellissimo… Buon Natale amici!

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