Ve li ricordate i Mars Volta? Ve li ricordate gli At The Drive-In?

Beh, la celebre coppia Cedric Bixler-Zavala & Omar Rodríguez-López aveva pure questo progetto chiamato De Facto, assieme ad altri due colleghi che suonarono poi nei primi che ho citato, vale a dire Isaiah Ikey Owens e Jeremy Michael Ward (a proposito, R.I.P. a tutti e due).

Mentre Owens e Ward si occupavano rispettivamente di tastiere e di melodica/manipolazione del suono, i nostri più noti amici davano sfogo al loro estro con strumenti insoliti per la loro persona: Omar suonava principalmente il basso e Cedric si scatenava, invece, alla batteria.

Il loro prodotto finale si può riassumere con il termine "Dub sperimentale", proponendo brani strumentali basati perlopiù su improvvisazioni fatte in studio.

Doveroso anche dire che questo progetto nacque qualche anno prima della formazione dei Mars Volta e si può ben notare come alcune sonorità vennero poi riprese e incapsulate.

"¡Megaton Shotblast!" fu il primo disco per il gruppo, a cui seguirono qualche EP e il più famoso "Légende du Scorpion à Quatre Queues", tutti nel 2001.

L'avvio è subito sperimentale dove l'unione della melodica, il basso ultra-profondo e la particolare gestione dei vari rumori ci presenta "Manual Dexterity", che serve più da introduzione.

Si passa direttamente a quello che diventerà un "classico", cioè "Cordova" (versione live), dove per 10 minuti si da ampio spazio alle improvvisazioni di tastiera.

Una delle più impressionanti tracce, secondo me, è "El Professor Contra De Facto" dove il Dub viene eccelsamente contaminato di spezie Reggaeton e Salsa, dove le percussioni (specialmente i bonghi) si lasciano completamente andare al ritmo. Molto carina anche la scelta del campionamento di suoni "acquatici".

Il ritmo si fa più lento quando parte "Fingertrap", di lieve stampo Jazz, così da far entrare in campo ad esprimersi il trombettista ospite David Lopez.

Così come in "Rodche Defects", dove il groove di basso echeggia in sottofondo mentre tromba e percussioni si esibiscono virtuosamente, quando ad un tratto si addentra la voce di un altro ospite, Ángel Marcelo Rodríguez-Cheverez, dando quel tocco ispanico e Latino in più. Uno dei pezzi più piacevoli.

Un disco da gustare "in tranquilada", come si dice dalle mie parti.

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