Non avevo delle alte aspettative per il concerto della coppia Gerrard/Perry ma ero molto curioso di vederli assieme visto che nei miei giri li avevo visti separati: Perry nel 1993 al 13th Year itch all'ICA di Londra per festeggiare il 13mo compleanno dell'etichetta e Gerrard per la presentazione del suo primo disco da solista nel 1995 alla Union Chapel sempre in quel di Londra. Indubbiamente la coppia ha fatto storia e gli album sono dei capolavori, per ciò che mi riguarda fino a "Into the Labyrinth" del 1993.

Parliamo prima delle apparenze: Perry è ormai un signore invecchiato dignitosamente, la Gerrard sembrava Jessica Lange uscita da una clinica di chirurgia estetica con degli zigomi e un sorriso di circostanza regale (ero in 8a fila e me la sono studiata, le sue sformie meravigliose)

La voce di Lisa è sempre strepitosa, perfetta. A 51 anni riesce ancora a sorprendere, purtroppo il sound check non è stato fatto a dovere vsito che andava in distorsione quando l'australiana faceva i suoi acuti. Brendan ha avuto qualche caduta, ma la sua voce calda e matura è quella di sempre. Come performer in generale sono stati bravi. Il repertorio del concerto è stato alquanto noioso, perchè l'ultimo album "Anastasis" è davvero inutile, insulso e comparato con quello dell'1984 ha dei suoni vecchi, monocorde, banali (il richiamo alla musiche del vicino oriente sono davvero irritanti, preferisco andarmi a sentire la libanese Fairouz)

Mi sarei aspetttato da un tour "reunion" un piu' vasto tributo ai pezzi gloriosi, ma ne sono stati fatti veramente pochi solo cinque ("Ocean", "The Host of Seraphim", "The Ubiquitous mr Lovegrave", "Rakim" e "Nierika", la Gerrard ha cantato i suoi brutti pezzi dal "Gladiatore" e ci ha deliziato con "Sanvean" dal suo primo cd solista.

La perla finale ce l'ha regalata Brendan Perry coverando ancora una volta il suo amato Tim Buckley con "Song of the Syren" (nell'84 egregiamente riproposta da This Mortal Coil/Liz Fraser) anche qui un arrangiamento discutibile, ma grande emozione.

I musicisti, a parte i due bravissimi percussionisti, sono stati inutili. Nel 2012 gli arrangiamenti con i sintonizzatori sono inascoltabili, i finti fiati, i finti violini e i rumorini che andavano, forse, bene alla fine degli anni 80, li avreai lasciati a Vangelis. Un salto di stile e lo dico con amarezza lo avrebbero fatto proponendosi con una ensemble (quartetto d'archi, un paio di fiati e appunto i percussionisti) riarrangiando anche una decina di pezzi. Ma purtroppo non sono io il loro produttore. Platea piena di nostalgici, alcuni anche vestiti da Halloween/Carnevale. Ma il mondo gira e va avanti e solo i classici si salvano. Devo dare per forza un voto? Meglio di no.

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