La nebbia incombeva con pesantezza su tutto. Sembrava non esserci scampo, sembrava impossibile che i Deaf Center potessero toccare i lugubri scenari plumbei di "Pale ravine". Sei anni di attesa. In questo lungo lasso di tempo "Pale ravine" si è rafforzato, è diventato sempre più fondamentale.
Poi è arrivato "Owl splinters", secondo capitolo della carriera dei Deaf Center, cioè di Otto Totland e Erik Skodvin, entrambi norvegesi. I due si lanciano di nuovo in lente maratone contro l'oscurità. Ogni suono, ogni riverbero elettronico e pianistico ha la sua fondamentale importanza nell'economia dell'architettura dei brani. Poche volte come in questo caso il disco sembra essere ragionato, pensato in ogni sua piccola sfumatura cromatica, cosa rara per un lavoro di ambient.
Nei quaranta minuti di "Owl splinters" torniamo ad immergerci con fatalità nel marasma di sentimenti contrastanti che i Deaf Center generano con naturalezza, dando una piacevole sensazione di semplicità. Buchi sonori, silenzi, archi, pianoforte, vibrazioni, aliti post industriali, sguardi spettrali di field recordings, rumori. Tutto contribuisce a creare quel mondo ammantato d'oscurità che il duo esplicita anche nella fugace spruzzata di colore della copertina.
Questo pianeta malefico ci sprigiona le porte con "Divided", fin troppo spettrale, governata da loop di infinita forza evocativa, distrutti poi con fragilità dalle note tremendamente malinconiche e abissali del piano di Totland in "Time spent". Un trip verso l'ignoto che culmina in "The day I would never have", divina commedia distorsiva verso la bassa marea dei suoi due minuti conclusivi. Infine tutto si concentra e si evolve in "Hunted twice", un doppio gioco cattivo e dolce che lascia estasiati, il canto funebre di quel mondo altro che Skodvin e Totland riescono a creare.
E' giunto il momento di tornare al nostro di mondo, quello reale. Più lo guardo e più mi accorgo di quanto sia brutto. Meglio rituffarsi nel mare di pece rumorosa e lontana di Owl splinters. Poi sul fondo trovare "Pale ravine" e togliere la sabbia da esso...
1. "Divided" (4:23)
2. "Time Spent" (2:09)
3. "New Beginning (Tidal Darkness)" (6:18)
4. "The Day I Would Never Have" (10:42)
5. "Animal Sacrifice" (4:33)
6. "Fiction Dawn" (2:32)
7. "Close Forever Watching" (7:54)
8. "Hunted Twice" (4:46)
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