I Deathless Void sono una band olandese formata innanzitutto dal chitarrista e mastermind dei The Secret (chi si ricorda il loro nocivo “Solve Et Coagula?”) e il gruppo fa il suo esordio (preceduto da un EP) con questo “The Voluptuos Fire Of Sin” rilasciato nel 2024 dalla Iron Bonehead Productions.

Ci troviamo di fronte a un black metal siderale, figlio della scuola d’Oltralpe (Deathspell Omega) ma anche figlia di band dai connotati più freddi e vagamente elettronici come i norvegesi Thorns. Lo definirei un album psichedelico e glaciale nella sua freddezza black.

“Psychedelic Vortex” apre le danze con un tribalismo elettronico per poi creare un rifferama glaciale con vocals gelide e luciferine, si continua con “Vortex Climax” un brano di cinque minuti dove le dissonanze black del nuovo corso sono davvero affascinanti grazie anche a un ottimo lavoro dei synth, i blast beat sono davvero freddi ed in effetti da considerarsi come un metallo della morte abissale e illimitato nella sua fiera ortodossia di riferimento al genere d’appartenenza (“The Shattered Realms Of Man Become The Abyss” e l’infernale e posseduta “The Ecstasy Of Sin”), breve intermezzo con piano e voce femminile operistica (“Iside”) con l’utilizzo anche dell’elettronica e dei synth per poi ripartire con il black metal d’assalto di “Burning Shapes WIthout Form” freddo e glaciale come non mai.

“Crossing The Threshold” è il brano più lungo de lotto (sette minuti) e parte con un riffing accennato e figlio di un tribalismo ancestrale, nella parte iniziale rimane su tempi medi, per poi accelerare di botto con chitarre al cardiopalma, vocals perverse e deliranti che seguono linee melodiche ultraterrene e a tratti psichedeliche, nere come il mare in tempesta di cui questo “The Voluptous Fire Of Sin” è pregno.

“Purple Triad” e “Curse Upon You” chiudono l’album con sferzate di puro black metal aspro e feroce. In particolare “Curse Upon You” è una vera e propria cavalcata fatta di acido e maligno metallo nero che non lascia indifferenti e che farà fare più di un salto di gioia ai sostenitori della nera fiamma.

Un album che ci consegna un lavoro maturo, occulto e misterioso allo stesso tempo, da riascoltare varie volte per essere interiorizzato nella sua pienezza di contenuti.

In trentotto minuti di durata “The Voluptuos Fire Of Sin” è un album con i controcoglioni anche a livello di produzione, il mio consiglio spassionato è quello di farlo vostro.

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