Possessione subliminale è un'allegoria del potere tossico e mortifero della televisione. Costruito sul brano omonimo tratto dal nuovo album di Deca Neuronte - di cui è uno dei pezzi di punta - questo cortometraggio non lo definirei proprio un videoclip. Pur vero che è privo di dialoghi e si basa sulle cadenze e le atmosfere sonore del brano, riesce a manifestare un racconto trasversale fatto di simboli, metafore e allegorie, per l'appunto.

Pervaso di atmosfere in bilico tra cyberpunk e steampunk, mette in scena un'estetica affascinante dalle connotazioni vintage che ben si amlagama con l'evolversi della musica. La riflessione sul potere della comunicazione massiva e mediatica per immagini parte spontanea. All'inizio si vedono le macchine (dei robot umanoidi) che interagiscono con lo schermo televisivo e toccandolo influenzano e manipolano gli umani. Poi compaiono anche gli umani, ma guardano schermi prevalentemente vuoti. Gli scenari si alternano tra enormi garage semideserti, stanze sordide, bagni abbandonati e inquietanti. L'acqua e una specie di nebbia fumosa sono costanti che danno movimento a sequenze enigmatiche e molto oniriche. Sugli schermi appaiono - da un certo punto in poi - cimiteri e figure mincciose. E le croci del camposanto si sostituiscono agli umani mentre si fa labile il confine tra la dimensione al di qua e quella al di là dello schermo.

Gli umani inizialmente incuiriositi e ipnotizzati poi piangono, si disperano, sono intossicati irrimediabilmente e subiscono orribili mutazioni patologiche. Alla fine restano i fluidi che sembrano allagare tutto, mentre uno scheletro di donna ondeggia appeso ai fili dell'alta tensione e un altro scheletro è crocefisso a un'antenna sotto un cielo in tempesta.

Deca, autore dello splendido album (già da altri recensito) nonchè produttore del concept e del design di questo video usa una tecnica mista con video/fotografia, animazione e CGI ottenendo risultati di altissimo fascino. Si concede un cameo iniziale: di spalle a un enorme orologio che emana scariche elettriche; dapprima appare pensieroso, quindi allarga le braccia in un gesto di accoglienza e anche di profetica rassegnazione. Il suo mantra musicale è perfetto. I rarefatti suoni iniziali scandiscono il ritmo di una tecnologia decadente e di uno scenario urbano desolato e angosciante che interseca modernismo e archeologia industriale. L'Era del Televisore e del suo potere subliminale prendono piede dal Secondo Dopoguerra e si consolidano lungo i decenni, tra illusioni di un presente sempre più fantascientifico e di un futuro pieno di incognite. Potere che diventa possessione a tutti gli effetti. E mentre le macchine sanno già come relazionarsi senza timori al magico schermo, le giovani donne imbambolate cercano invano un'impossibile interazione reciproca.

Possessione subliminale è come una visione profetica trasferita in immagini e suoni tangibili: Degna del suo autore.che da lungo tempo si contraddistingue per la capacità di evocare con la musica un piano percettivo "altro".

"...ha elaborato un personalissimo linguaggio artistico che, attraverso ibridazioni e sincretismi, esplora e riposiziona il fluido confine tra realtà e dimensione onirica." (cit. Treccani)

Da vedere e rivedere (e ascoltare).

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