I polacchi Decapitated, sono oramai giunti al loro settimo studio album; da pochi mesi è infatti uscito ufficialmente il loro ultimo lavoro, “Organic Allucinations”. Tuttavia mi sembra doveroso fare un salto indietro di alcuni anni e tornare a quello che si può dire il disco della consacrazione, “Nihility”, edito per la Earache (l’illustrissima label che ha patrocinato molte band nell’ambito) nel 2002. I nostri erano stati annunciati fin dagli albori come i “bambini prodigio” in quanto la loro prima pubblicazione, che li vedeva appena maggiorenni, metteva già in mostra un bagaglio tecnico inaspettato per dei ragazzi così giovani. Si può capire che, con l’età, le cose erano destinate solo a migliorare, ed ecco che la band venne acclamata e messa un gradino sopra alle altre già solo per questo fattore. Il contratto con la suddetta etichetta di certo ha dato un ulteriore sprone a questo gruppo che ora, sommerso dagli impegni discografici (sette lavori in otto anni di attività), si è eretto nel panorama Death fino ad adombrare il nome di band connazionali ben più valide e più “scafate” come Trauma e Mutilation per non parlare degli Sceptic o degli storici Vader. Probabilmente chi osanna questa band non ha una grande idea di cosa sia il Death metal, o meglio di che cosa sia stato, e si affida agli ultimi arrivati.

E’ impossibile che io metta in discussione le doti tecniche del quartetto: nel corso dell’album emerge chiaramente quello che questi giovani sono capaci di fare con i loro strumenti. Il chitarrista si esibisce in scale e accordi dalla notevole difficoltà, tutti eseguiti ad una velocità che rasenta l’impossibile: il riffing è infatti molto complicato e alterna stop and go praticamente continui a parti più tirate e rocciose. Scarsissimi i rallentamenti e frequenti invece i solos, tutti rigorosamente eseguiti in “Tapping”, come vuole la scuola tradizionale. Il drumming, anch’esso molto vicino agli stilemi classici, è costituito da controtempi assortiti (compresi anche sporadici tempi dispari) e rullate di doppia cassa che, oltre che provare la resistenza del batterista, rappresentano la vera struttura portante delle canzoni. Il batterista si gloria della propria bravura in quasi ogni canzoni: c’è sempre qualche secondo dedicato ad un piccolo assolo. La funzione? Probabilmente solo stupire chi ascolta per la prima volta un cd di metal estremo. Il bassista tura le falle, nel senso che non gli è dedicato nessuno spazio e che non fa altro che coprire i punti che un solo chitarrista non riesce a riempire adeguatamente. L’unico che non ci tiene a farsi notare a tutti i costi come un fenomeno è il cantante che, con il suo growling duraturo e basso (e a dire il vero un po’ statico), completa egregiamente il lavoro. Le otto canzoni sono ben articolate al loro interno e  dimostrano come i poco più che adolescenti Decapitated sappiano comporre già  molto bene: di certo anche l’aiuto di una produzione perfetta, quasi artificiale (se vogliamo simile a quella di un disco Nu Metal), giova molto all’intero Lp.

Fino ad ora parrebbe che vi abbia dato la ricetta per il disco Brutal Death perfetto: tecnica a volontà, composizioni molto strutturate e potenza indescrivibile. Ma “Nihility” ha l’effetto un petardo bagnato: non scoppia. Il loro sound è imbalsamato sui tratti caratteristici delle band Floridiane dell’inizio della scorsa decade e perciò si ha l’impressione di trovarsi davanti ad una versione più tecnica dei Malevolent Creation, dei Deicide o dei Morbid Angel. Le canzoni sono indistinguibili tra di loro e si arriva spesso alla spiacevole ripetizione di alcuni riff, magari cambiati di due o tre note: il mood è assolutamente inesistente e questo strappa la maschera ai nostri. E’ evidente che fanno musica solo per boriarsi delle loro capacità, seguendo un meschino principio di imitazione di quelli che il genere l’hanno tirato su dal nulla. Già. Perché i Decapitated di nuovo non fanno proprio niente così come moltissime altre band fuori dal mainstream (Blood Red Throne tanto per fare un nome); sembra che l’unica cosa che interessi loro sia la potenza e nient’altro (e per aver conferma basta dare un’occhiata ai testi, stantii come non mai). Scordatevi le incursioni melodiche dei sopraccitati Trauma o gli sperimentalismi delle nuove leve, questo gruppo non propone nulla di simile.
Per questo in apertura dicevo che “Nihility” potrebbe far innamorare solo un novellino: chiunque abbia idea di cosa sono in grado di fare moltissime altre band dei giorni nostri (vedi Cryptopsy, Gorguts e Cephalic Carnage),capirà che anche se i membri di questo complesso sono giovanissimi, la loro proposta è morta e sepolta. Per giunta, se proprio volessimo essere pignoli, già solo le tre band che ho nominato poc’anzi hanno una perizia esecutiva infinitamente superiore a quella dei polacchi, quindi non vedo la ragione di tutta la loro ostentazione.

Certamente non è un Lp da buttare perché, sebbene già sentito, non è una porcheria e una sufficienza la merita. Da qui a farne i nuovi dei del Death metal, però, c’è un enorme gap: e non venitemi a dire che non è più la stagione del Brutal Death metal perché ci sono gruppi che sono la dimostrazione vivente che non è così. In conclusione, un disco e un complesso ingiustificatamente celebrati, tecnicamente validi, ma poveri di idee e di certo non eccezionali: di eccezionale hanno solo la presunzione.

Elenco tracce testi e video

01   Perfect Dehumanisation (The Answer?) (05:25)

Rise! And look at your face
Centre of existence leans toward the end
One visage of earth
Cold flame under the mask
Cracked face of dying spaces
Millions of lonely splinters disappear
Uniting flame start fading
Universe enters the new cycle
Outlines of uncountable entity growing grew
Morbidly dependent sons of error
Great dance comes to an end
Spheres of existence reaching the center
Forms of existence wash away
Resemblance becomes a curse
Ultimate justice in nothingness
Last error is no more

02   Eternity Too Short (04:32)

World of shadows too blind to cry
Worms crowded together to weak and want
Running from reflection to reflection
We measure the world with measure of our blindness
Can you see while looking at the shadows?
Can you touch the shapeless illusion?
Can you hear the echo of words never told?
Can you taste your own transitory notions?
One color of earth shimmering with different shades
Shapeless shadows independent of the light
Kneeling n the ruins of sacred towns
Crying on ashes of refuted truth
We shall remain and dream again
And moment of awakening is too short to recognize

03   Mother War (04:08)

04   Nihility (Anti-Human Manifesto) (04:59)

05   Names (03:52)

To stars and suns we carry
To superhumans names in stone
Into the depths of seas of grand desires
To the thought pure, into nothingness
Limitless solitude without numbers and names
Where names a curse no longer are
The ideal one- the true number of man
The sick stench of crowded dogs
With their eyes closed
That are looking into others for gods
Rotting millions keeping guard
Of their own truths which you cannot see
A many-headed worm of names uncounted
Is eating its tail in wretched self-hatred
Blinded millions on the road to death
The hunger of self-destruction always defeats
Raise your gaze- you can't
You won't- it's easier to follow the herd
You suck on an empty bag of words
You fulfill yourself in a cage
Of your own blindness
Carry me, my wings of hatred
Above the fear of knowing all other
I want to see my very own death

06   Spheres of Madness (05:15)

On bigger than everything
In the crown of your own self you preach darkness
Yet would you be able to obey the lack of light?
Darkness, light, word, existence
Could it be false?
Salvation is nothing- nothing is salvation
The great fractal of existence sinks into itself
Nature calls for destroyer, desires
It's the highest time for zero to come
Collapsing reality craves for the end
Everything rots in itself
Maybe its time to stop worshipping the own image
So non-existence is the only sense?
I rise in spheres of madness
In darkness of unknown I perish
To see, to remain in all time
Eternity in second, not!

07   Babylon's Pride (04:15)

Senses, flower of existence- bow to Babylon
Pain, father of creation- bow to Babylon
Look- you're the creator of your own creator
Your beginning overthrows your myth
Parody of perfection feeding on mere mortal
Perfect being can only exist in itself
Let him die at last.
I will never worship reflection of imperfection
Questions: I carry my own cross to be
Flesh, blood, mind- see the flower of Babylon
Stigma of earth will never disappear
Aiming to zero is the testimony of existence
I'm here to be, to watch and to fade
All world focused on one single entity
I kiss my reflection in the universe
Alone in dying Babylon: proud

08   Symmetry of Zero (02:37)

Thickening mass of reality
Curve the existence descends to zero
Crowd loosing its colors
Tightening nature points at the middle

Weighing of central point
The other side of existence arrives
Reflection of what is known devours imperfection
Existence is defective by nature

Highest independence- sacred zero
Final order-sacred zero
Lack of imperfection-sacred zero

09   Suffer the Children (04:38)

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