Avanguardia, controcultura, experimetal, sovversivi, finti acculturati.

C'è di tutto nel panorama consolidato della metà degli anni Settanta italiano. Si snobba la maggior parte delle opere che si effettuano sulla penisola e si guarda sempre oltreoceano o all'isola Britannica. Non male, si deve essere al passo con le magie inglesi e della West Coast. Ma non c'è di peggio che soffocare tante belle cosine che, personalmente, a volte non trovo per niente negli artisti stranieri.

Avete presente i primi lavori dei Nurse With Wound? Bene, qui si anticipa un pò tutto quello che segue. Quei casi miracolosi, tipo gli Univers Zero, che non bisogna perdere.

L'esordio dei Dedalus, datato 1973, si pone a confine con il jazz etereo ed impalpabile dei primordiali Weather Report, sorpassa di netto il jazz/pop de Il Volo, non si perde in manierismi barocchi come "YS" de Il Balletto e non gode di tutta quella visibilità degli Area. E' una realizzazione a sè, che fa parte di un panorama ancora incompreso in Italia.

Il primo album dei Dedalus è un jazz sperimentale che guarda ai Soft Machine di "Third" e "Fourth", azzarda nell'affiancarsi al Canterbury Sound degli Henry Cow e gode di spunti del tutto personali.

E' proprio qui l'arte di chi fa musica. Essere ovviamente influenzato, ma con il proporre una dose originale, sfacciata e novizia che permette di far espandere un genere musicale.

E loro ci riescono a pieno, nell'esordio. Figuratevi nel secondo lavoro, del 1974, dove non si ha confini, non si registrano ghettizzazioni sonore, piazzando quaranta minuti di pura avanguardia.

Non si tende alla cacofonia, si ha sempre una certa classe nella rumoristica, e non si effettua neanche il solito frettoloso collage freakettone. Si deve seguire ogni piccolo suono. Si traccia l'armonia, se così vogliamo definirla, di questi scherzi elettronici, eppure mai noiosi o eccessivamente intellettualoidi. Sun Ra, Miles Davis e Roscoe Mitchell vengono rivalutati con una freschezza disarmante.

La scomposizione sonora è l'ideologia che ciba le loro sensazioni.

L'unico esempio anarchico della nostra oscura landa.

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