Black Sabbath
Da ascoltare rigorosamente a volume altissimo. Straordinari a dir poco, soprattutto in versione live. di più
Screaming Trees
Un autentico viaggio tra grunge e rock psichedelico. Gli ultimi tre album, in particolare: immensi. di più
Judas priest -Unleashed in the east
Gran live, molto bello. Interpretazioni fedeli a quelle in studio, senza spazio per improvvisazioni o modifiche varie, ma con la grande spinta energica dell'esibizione dal vivo, ed è tanta roba. Alcuni brani rendono tantissimo ("Victim of Changes" "Genocide" "Hell Bent for Leather" ) ed è davvero ottima la resa live di "The Green Manalishi", qui mantenuta nel suo formato di canzone rock/hard/blues vibrantissima, quasi per distaccarsi rispettosamente da quelle che erano le esibizioni live dei Mac di Green, dove quel pezzo, e altri, diventava un fiume di stregonesca e geniale improvvisazione chitarristica da fuoco e fiamme. Fuoco e fiamme non mancano nemmeno qui, comunque. Nella versione con "Beyond the Realms of Death" il disco si apre e chiude con brani da "Stained Class". Ottimo live, bevandona energetica. di più
Mogol
4 stelle, ma solo per ciò che ha scritto con Battisti e per le prestigiose collaborazioni con altri fino agli anni '80. Per il resto, tantissime canzoni nella media e tanti bassi. di più
Waterfront
macmaranza

macmaranza: Waterfront Traccia 04 in Waterfront Album - 6 febbraio 1984

Più, minimo, cinque. di più
Swirlies -Blonder Tongue Audio Baton
Altro dischello ahimè non molto conosciuto, soprattutto qui da noi, che avrebbe meritato una ben più cospicua dose di orecchie. Un pugno di canzonette imbecilli che si tengono in piedi a malapena, motivetti tra il demente e lo zuccheroso, metronomi spastici e un oceano di rumore. di più
fleetwood mac -then play on
Se devo ascoltarmi un album dei F.M. non ho mai dubbi alcuni su quale mettere su. Peter, Danny, che i sacri antichi Demoni abbiano in gloria le vostre anime maledette, li nell'antimateria. di più
Queen -Innuendo
Il disco migliore dei Queen dal '76, arrivato quando nessuno si aspettava potessero più fare un disco pop davvero valido e dignitoso, proprio al rush finale di Mercury, ad un passo dalla fine. La title-track è bellissima ed è una delle canzoni migliori della loro intera carriera, "Don't Try so Hard" segue a ruota, Mercurio è spesso maestoso (magari aiutato da trucchi in studio e post-produzione, perché mi sa che stava parecchio una chiavica, ma comunque maestoso) e soprattutto le sue interpretazioni sono, per ovvi motivi, vibranti e sentite come non mai. Anche i brani meno riusciti e più ruffianotti (stavolta una minoranza) più vicini alle schifezze del decennio precedente, non raggiungono comunque mai quegli abissi, mentre la maggior parte delle canzoni sono riuscite, pop di buona fattura, dignitosissimo, piacevole, ben fatto, con qualche buon pezzo davvero. L' unica cacata è quella del gatto, va bene la chitarra che fa le fusa (Belew d'altronde ha liberato tutto lo zoo con la chitarra) ma al trash c'è un limite. Ovviamente aleggia, qua e là, lo spettro malinconico della fine pendente su Mercury, questo è il disco "maturo" dei Queen. Uno dei migliori dischi dei Queen e pure quello con l'artwork più fico di tutti, quasi a sublimazione della loro antica natura di circensi glam-rock-poppers cazzoni che mai si son presi troppo sul serio. di più
Maneskin
Meglio cacare un cactus di più
Camel
Se avete problemi di eiaculazione precoce non ascoltate Lady fantasy di più
Yasmina Khadra
Lo nacque il 10 gennaio 1955 ed è uno scrittore algerino, fu membro dell'esercito e testimone diretto della sanguinosa guerra civile che devastò l'Algeria per oltre un decennio, per motivi di censura fu costretto ad usare il nome della moglie... di più
Deftones -Diamond Eyes
Sarò onesto: questo l'ho preso fisico solo per la copertina con lo strigoide (funziona così con me, qualsiasi copertina di un disco con sopra un dinosauro-uccelli inclusi-è da medaglia d'oro) ma, tolto questo, è un buon disco. Qui il piglio è molto più melodico che furioso e per le mie orecchie va bene, preferisco un "Diamond Eyes" ad un "Adrenaline" personalmente, inoltre continuo ad apprezzare le melodie di Moreno e compagnia (per la prima volta senza il povero Cheng) in questo disco con uno stile ormai decisamente più "pop" e facile ma comunque assolutamente di qualità. Ecco, al massimo posso dire che non trovo una canzone che spicchi particolarmente, non ci sono uno o più "pezzi grossi" e magari può suonare un po' piatto da questo punto di vista, senza guizzi che ti fanno saltare dalla sedia e dire "Oh minchia, fichissimo!" però è pur vero che si attesta tutto quanto su un buon livello qualitativo, senza nemmeno un brano brutto o poco riuscito, come fosse un disco standard dei Deftones standard, un buon esempio della loro buona musica senza picchi né alti né bassi. Ci sta. Non è affatto male e si riascolta con piacere ogni tanto. Il successivo invece, per dirne uno, è una spanna buona sopra. di più
Deftones -White pony
Un classico della musica all'alba del terzo millennio. Il pony bianco è il disco della maturità per i Deftones, più eclettico e raffinato rispetto ai precedenti, senza tralasciare le sfuriate violentissime. Una quantità di ottimi brani davvero notevole: "Passenger" "Pink Maggit" "Feiticeira" "Knife Prty" "Digital Bath" la dolcezza malinconica di "Teenager" e via dicendo. Canzoni di grande potenza e intensità emotiva, un bellissimo wall of sound e un bel gusto melodico. Pur non essendo la mia tazza da tè, i Deftones li apprezzo caldamente, soprattutto questo disco che resta il mio preferito dei loro. di più
Cannibal Corpse -The Bleeding
È qua che i Cannibal Corpse iniziano ad estendere lo spettro di soluzioni a loro disposizione. di più
Cannibal Corpse
Quando si è così costanti, per qualità e quantità delle uscite, si rischia che il pubblico si abitui e dia molto per scontato: è così che tanti sorvolano sulla profonda, inesorabile lunga maturazione del loro sound. Hanno smesso di essere un gruppo monocorde dal terzo album (che pure amo). di più
Kraftwerk -Autobahn
Album perfetto per passare un po di tempo a fissare inebetito le mura di casa. di più
Iron Maiden -Powerslave
Probabilmente è questo qui IL disco NWOBHM dei Maiden, il loro disco di "Heavy Metal" anni '80 al 100 %, il più rappresentativo del loro sound classico: questo metal/rock molto pompato ed epicheggiante, dai toni grandiosi che qui si fa sempre più ambizioso, nella composizione e nelle strutture dei brani, con lunghe parti strumentali e quel misto tra tamarragine e "raffinatezza" metallara giunto alla definitiva maturità. Questa dilatazione dell'Heavy Metal in strutture più composte e complesse raggiunge ovviamente l'apice nei 14 minuti di "Rime of the Ancient Mariner", omaggio a Coleridge (con tanto di citazioni riportate pari pari dal testo originale) e punto forse più alto del citazionismo letterario di Harris. In ogni caso, qui diventa palesissima la volontà di legare ispirazioni "progressive" (genere che evidentemente i Maiden avevano frequentato nei loro ascolti) ibridandole allo stile NWOBHM, in uno dei brani più ambiziosi ma anche più riusciti del loro repertorio. Intendiamoci, lo stile e il sound sono sempre quelli e mai potrò spingermi oltre al definirli "piacevoli", ma questa mi è sempre piaciuta, probabilmente uno dei brani "New Wave Metal" che ascolto con più piacere. Niente male anche la title-track. In generale il disco lo trovo un poco migliore del precedente, ma è roba che mi lascia abbastanza indifferente alla fin fine. di più