Sándor Márai -L’eredità di Eszter
- «Nella vita esiste una specie di regola invisibile per cui ciò che si è iniziato un giorno prima o poi lo si deve portare a termine».

- Solo Márai può gareggiare con se stesso – e qui, ancora una volta, ci racconta una storia che stringe la nostra mente in una morsa, fino allo scoccare dell’ultima parola. (cit. Adelphi) di più
Sándor Márai -La recita di Bolzano
«Un gentiluomo di Venezia!»: così si presenta alla Locanda del Cervo, con gli abiti a brandelli e macchiati di sangue, non avendo con sé altro bagaglio che il suo pugnale e la sua tracotanza, quel famigerato avventuriero in cui i lettori riconosceranno senza esitazione Giacomo Casanova.
Ma perché, ora che dopo la rocambolesca fuga dai Piombi potrebbe riprendere la sua esistenza libertina in giro per le corti d’Europa, dove i potenti sono pronti ad aprirgli le porte dei loro palazzi e le donne più belle ad accoglierlo nelle loro alcove, perché proprio ora Giacomo si trattiene così a lungo a Bolzano, in questa città tanto «seria e virtuosa», «ordinata e piena di buon senso», e quindi a lui «maledettamente estranea»? (da Adelphi) di più
Konrad Lorenz -L’anello di Re Salomone
Racconta la leggenda che un anello magico dava a Re Salomone il potere di parlare agli animali e di capire il loro linguaggio.
Konrad Lorenz, uno dei fondatori e massimi teorici della etologia, ha trovato, si può dire, un equivalente di quell’anello studiando per molti decenni, con amorosa pazienza e acutezza di osservazione, il comportamento degli animali, di cui ha sempre voluto circondarsi, non solo nei laboratori universitari, ma anche nella sua vita privata.
(da Adelphi) di più
Konrad Lorenz -E l’uomo incontrò il cane
Lorenz ci guida qui innanzitutto verso le origini dell’«incontro» fra l’uomo e il cane, quando il rapporto era piuttosto con i due, assai differenti, antenati dei cani attuali: lo sciacallo e il lupo.
Queste origini lasciano le loro tracce in tutte le complesse forme di intesa, obbedienza, odio, fedeltà, nevrosi che si sono stabilite nel corso della storia fra cane e padrone.
(da Adelphi) di più
Jack London -Martin Eden
- Racconta la difficile vita di un ragazzo del popolo, un marinaio il cui nome dà il titolo al romanzo, che lotta disperatamente per diventare uno scrittore, ispirato e sostenuto in questo dal suo amore per la "Bellezza" e per Ruth, una giovane figlia dell'alta borghesia di San Francisco.
La differenza di classe fra i due giovani e le relative difficoltà per Martin di farsi accettare come possibile marito di Ruth dalla famiglia di lei darà modo a London di esporre molte delle sue teorie da convinto socialista qual era.

- Il romanzo contiene una forte critica al capitalismo cinico che imperversava all'epoca e che aveva costretto moltissimi statunitensi ad una vita di miseria ed espedienti. (it wiki) di più
C.S. Lewis -Perelandra
... azzardata impresa di scrivere una trilogia di fantascienza metafisica, il mondo non era ancora invaso da miriadi di racconti di guerre stellari.
Lewis li anticipò – ma subito andò ben oltre.
Di fatto, ciò che più gli stava a cuore non era la creazione di remoti scenari cosmici (nella quale peraltro era maestro), ma qualcosa di più avventuroso: narrare una nuova sfida fra Bene e Male in cui il Bene riesca a vincere in modo plausibile...
(da Adelphi) di più
C.S. Lewis -Lontano dal pianeta silenzioso
Oxford, 1937: nell’appartamento di C.S. Lewis al Magdalen College, J.R.R. Tolkien e il padrone di casa leggono a un gruppetto di amici che si riuniscono regolarmente il giovedì sera alcuni capitoli dei romanzi che stanno scrivendo: Il Signore degli Anelli e Lontano dal pianeta silenzioso.
Le due grandi saghe fantastiche sono infatti nate e cresciute in parallelo – e come fondandosi su una stessa constatazione: «Ho paura» aveva detto C.S. Lewis a Tolkien «che se vogliamo leggere storie come piacciono a noi, dovremo scrivercele».
(da Adelphi) di più
Mia Martini -Oltre la collina
Non fatico ad immaginare quanto questo disco possa esser stato sconvolgente e innovativo nel panorama della musica leggera italiana in quel 1971, per il modo in cui nei testi vengono trattati certi temi e per le interpretazioni e lo stile vocale di una cantante straordinaria come la Martini, così intensa e così viscerale, come in Italia non si era mai sentito nessun altro. Disco davvero struggente, forse quello che mostra più di tutti quello squarcio nell'anima che aveva lei, che, talento a parte, le consentiva di tirar fuori interpretazioni tanto straordinarie. E poi che voce... Gli autori alle sue spalle sono ispirati come non mai (vero, Claudiò ?) le cover (vedi quella di "Into the White" di Stevens) sono ottime e poi due brani come la title-track e "Lacrime di marzo", che sono dolorosissimi. "Lacrime di marzo" è la sua "Fruit Tree" c'è poco da fare. Disco da brividi per me. di più
Steppenwolf -live
hard rock psichelico usa-cnd di classe in un live, felice riassunto dei primi stupendi lavori. di più
Led Zeppelin -The Song Remains The Same
grande stima per gli Zeppelin, ma si trova di molto meglio di quanto inciso su questo unico live ufficiale della band in attività. Peccato, e il fantastico How the west lo testimonia di più
Milan Kundera -L’insostenibile leggerezza dell’essere
Tomáš, Teresa, Sabina, Franz esistono per noi subito, dopo pochi tocchi, con una concretezza irriducibile e quasi dolorosa. (Adelphi) di più
Milan Kundera -Amori ridicoli
Il mondo, quale si presenta con aria di seriosa compostezza, va felicemente in pezzi sotto i nostri occhi, frantumato dalla duplice spinta dell’eros e della mistificazione. (da Adelphi) di più
Milan Kundera -Il valzer degli addii
In una cittadina termale dal fascino démodé, otto personaggi si stringono sull’onda di un valzer sempre più vorticoso: una graziosa infermiera; un ginecologo dai molti talenti; un ricco americano (insieme santo e dongiovanni); un trombettista famoso; un ex prigioniero politico, vittima delle purghe, e prossimo a lasciare il suo paese... (da Adelphi) di più
Milan Kundera -Il libro del riso e dell’oblio
Come dice un personaggio del romanzo: "La lotta dell’uomo contro il potere è la lotta della memoria contro l’oblio"... di più
Milan Kundera -La lentezza
- di colpo, ci apparirà evidente che parlare della lentezza significa parlare della memoria
- e parlare della memoria significa parlare di tutto
(da Adelphi) di più
Milan Kundera -L’identità
Vi sono situazioni in cui per un istante non riconosciamo chi ci sta accanto, in cui l’identità dell’altro si cancella, mentre, di riflesso, dubitiamo della nostra. (da Adelphi) di più
Milan Kundera -L’ignoranza
Crediamo che i nostri ricordi coincidano con quelli di chi abbiamo amato, crediamo di avere vissuto la medesima esperienza, ma è un’illusione. (da Adelphi) di più
Rudyard Kipling -Capitani coraggiosi
Harvey Cheyne quindici anni, figlio di un ricco magnate delle ferrovie americane.
Già dalla sua età ha tutto, però non conosce il valore della fatica e del denaro guadagnato col sudore, è un ragazzino spocchioso figlio di un magnate, che è stato salvato dall'affogamento nell'Oceano Atlantico da un peschereccio portoghese. (da wiki) di più
Rudyard Kipling -«Loro»
questi racconti non mancheranno di sorprendere e sconcertare moltissimi lettori: giocati su una mostruosa tastiera di riferimenti, bagnati di una pervasiva malinconia, spaziano dal Sudafrica che non ha ancora conosciuto la guerra boera all’Antiochia dei primi martiri cristiani, dal Medioevo monastico alle trincee della Grande Guerra – e ognuno di essi è un piccolo romanzo. Qui si curano case malate: ad altre si confessano desideri da esaudire; qui un Dio deve pagare «a caro prezzo» la sua schiava, prima di morire sotto gli occhi di un attonito san Paolo, e l’anticamera del regno dei morti è un vagone abbandonato su un binario in disuso in fondo al continente nero
(da Adelphi) di più
Rudyard Kipling -Kim
Un ragazzino gioca seduto a cavalcioni su un gigantesco cannone: è Kim, altrimenti noto come «il Piccolo Amico di tutto il Mondo»; orfano di un sergente irlandese, cresciuto come un monello indiano nei vicoli di Lahore.

Kimball O’Hara «non faceva niente, e con enorme successo».

Così ci accoglie uno dei libri più ‘felici’ che le letterature occidentali possiedano, intriso com’è di bellezza e di non poca sapienza. (cit Adelphi) di più