Elton John -Tumbleweed Connection
Dopo un esordio promettente e un bellissimo secondo disco il crescendo giunge a compimento con questo disco splendido, insieme al successivo (e al Capitano Fantastico qualche anno dopo) la vetta della carriera di Elton John e Bernie Taupin. 10 canzoni-10 perle, un disco compatto, perfetto, che segue un unico filo tematico-espressivo e che fa delle sue 10 canzoni un corpus unitario che attraversa la frontiera dell'Ovest americano tanto amato dai due autori, con la musica della "The Band" come principale nume tutelare e fonte di ispirazione alla quale guardare, un viaggio nell'Americana, nel pop perfetto, nel piano-rock, nel country/country-rock/folk e macchie di soul-gospel corale da parte dei due ragazzi inglesi. Con la chicca del dare anche spazio autoriale ad una "pupilla" quale Lesley Duncan (corista nei dischi di quel periodo) con la sua "Love Song". "Burn Down the Mission" il suo piano-rock definitivo, "Talking Old Soldiers" una delle sue tre canzoni più belle. Ah e in un paio di canzoni, ai cori, c'è pure Dusty Springfield. di più
Elton John -Too Low For Zero
In realtà salvo solo la title-track. Un pessimo ritorno per la Elton John Band al completo, un mucchio di pop scialbo e insulso che si mescola a tutto il resto del pop scialbo e insulso realizzato da John in quegli anni; qualche canzone è più decente, ma comunque insulsa, ma la campionissima della mondezza è "Kiss the Bride", brr... La title-track è una canzone carina invece. Tra l'altro la spinta verso sonorità pop tipicamente eighties, nella peggiore accezione della cosa, non aiuta. Brutto, però è anche vero che ha fatto di peggio negli anni successivi. di più
Elton John -The Fox
Nel complesso è un disco carino, di sicuro il più dignitoso dei suoi terribili anni '80. La title-track mi sento persino di definirla come una bella canzone e ce ne è qualcun'altra divertente, dignitosa. C'è la "suite" da 11 minuti, che vorrebbe riecheggiare i fasti di "Funeral For A Friend/Love Lies Bleeding" sui Mattoni Gialli, e che per metà, quella strumentale, è pure molto carina, prima di sfociare in una canzonetta di merda, purtroppo. di più
Fontaines D.C.
Vengono dall'Irlanda ma non sono gli U2, per fortuna... di più
Meghan Trainor
Una versione scadente e Puttantours'one di Michela Giraud (da pomo a cima sono identiche, maremma ciuchina!) di più
Woody Allen -A Midsummer Night's Sex Commedy
Poca commedia, troppo sexy. Se era niente di tutto questo e solo sei personaggi cazzeggiare nella natura, mi sarebbe piaciuto di più
Elton John -Empty Sky
Un buon debutto, col giovane Reginaldo che si diverte col suo stile giovanile (poi affinato col secondo bellissimo album, omonimo) che attraversa tanto i suoi studi classici (e gli arrangiamenti con flauto-che mai più ritroveremo nelle sue canzoni-clavicembalo, archi, ne sono l'esempio diretto)quanto le sue passioni r&b, soul, blues e i generi della canzone americana in generale, intrisi con tocchi di raffinatezza british e un gusto melodico straordinario che ne segnerà le fortune, sempre accompagnato dal fido amico e autore di testi Bernardo Taupin. Lontano dalla sbrilluccicante superstar mondiale che verrà, John era all'epoca autore di pop molto raffinato, serio, malinconico sebbene già con più vivaci guizzi folk/country/rock'n rolleggianti e di canzoni che paiono una versione-prova di quelle che arriveranno dopo poco su dischi come "Tumbleweed Connection" (tipo "Western Ford Gateway"). Il disco è piacevole in toto, ma almeno tre canzoni già spiccano: "Val-Hala", "Hymn 2000" e la prima grande ballad classica (ma al suono di clavicembalo) eltonjohniana che è "Skyline Pigeon" di più
Death Cult -Death Cult
Davvero bello questo EP degli allora Death Cult (subito dopo diventeranno semplicemente "Cult"). 4 brani e tutti splendidi, a partire dall'irresistibile cavalcata di "Brothers Grimm". Post-Punk dal piglio rock, gotico perché dai contorni e dalle atmosfere cupe, nervose e oscure, con un cantato estremamente enfatico e teatrale, bellissimo lavoro di Billy Duffy alla chitarra ed efficacissima la sezione ritmica che da un groove splendido alle quattro canzoni. Tra i Grimm e il Vietnam c'è spazio anche per la storia e la cultura dei nativi americani ("Ghost Dance" e "Horse Nation" quest'ultima tratta dal libro "Bury My Heart at Wounded Knee" che già ispirò dieci anni prima la band tedesca Gila). di più
Pino Daniele -Nero A Metà
Grazie alla mia Rosaspina! (06/12/2022)* di più
The Jesus And Mary Chain -Honey's Dead
Grazie alla mia Rosaspina! (06/12/2022) di più
Carla Thomas -King & Queen
Grazie alla mia Rosaspina! (06/12/2022) di più
Killing Joke -Killing Joke
Grazie alla mia Rosaspina! (06/12/2022) di più
Circle Jerks -Wild in the Streets
Grazie alla mia Rosaspina! (06/12/2022) di più
Anthony Bellina -Nato Leone
Anthony Bellina, in arte "Anthony", è un artista classe 2002 dalla provincia di Venezia. Muove i primi passi musicali con in mano una chitarra, per poi completare il repertorio con basso e infine batteria. Dal rap americano Old School all'Heavy Metal anni '80, sicuramente il Nu Metal è la base della sua ispirazione. Il suo primo disco "Nato Leone" è fuori ora in tutte le piattaforme digitali.

Spotify;
Nato Leone - Album by Anthony
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Anthony Bellina
Anthony Bellina, in arte "Anthony", è un artista classe 2002 dalla provincia di Venezia. Muove i primi passi musicali con in mano una chitarra, per poi completare il repertorio con basso e infine batteria. Dal rap americano Old School all'Heavy Metal anni '80, sicuramente il Nu Metal è la base della sua ispirazione. Il suo primo disco "Nato Leone" è fuori ora in tutte le piattaforme digitali. di più
Dr. John -Dr. John's Gumbo
Proprio bello questo disco del Dottore, non più sciamanico-tribale come i precedenti ma incentrato tutto sulla musica e sulle canzoni classiche-tradizionali della Louisiana, della sua New Orleans. Pieno recupero della tradizione quindi, nei suoni come nelle interpretazioni, tra R&B, Blues e Soul col Dottore che ci regala alcune interpretazioni strepitose, come "Mess Around" (incendiaria, pulsante, divertentissima, colma di vita come sono sempre i migliori esempi di questa musica, anche quando parlano di dolore o morte, vedi "Stagger Lee" qui "Stack-A-Lee" ma è, credo, sempre la stessa canzone) o "Iko Iko" o "Let the Good Times Roll" o ancora "Junko Partner" e altre ancora dovrei citarle quasi tutte in realtà. A voler trovare il pelino nell'uovo, mi esalta un po' meno nella parte finale ma nulla che ne infici il valore. Grande disco, per chi ama questo tipo di musica direi che è un imperdibile. Ah, sempre fantastico il Dr. John al pianoforte, semplicemente strepitoso il modo in cui lo fa danzare e saltellare. di più
Dead Can Dance -Garden of the Arcane Delights
Sapete che vi dico ? Ancora prima di "Spleen and Ideal" il primo vero capolavoro dei DCD è questo ep (poi finito ad allungare l'esordio omonimo). 4 canzoni 4 capolavori oh. Poi secondo me è qui che il talento autoriale di Brendan Perry esce del tutto fuori "In Power We Entrust" e soprattutto "Arcane" sono da brividi (quest'ultima con quelle note di chitarra nella parte finale... emozioni). Stupisce meno la Gerrard che già nell'esordio aveva fatto cose assurde, comunque "Carnival of Light" resta una delle mie preferite del duo. di più
Can -Ege Bamyasi
La genialità di Czukay & co in una manciata di canzoni brevi, semplici e irresistibili, dal groove micidiale e con le melodie sempre un po' sghembe di Suzuki che ti si appiccicano in testa (tipo "Vitamin C" dai ma quanto è bellina ?) In più, un paio di pezzoni più lunghi dove liberare tutta la follia e dove sperimentare di più, senza rinunciare a quel tiro ipnotico e spettacolare regalato soprattutto dalla Jaki-batteria. Il disco è un capolavoro, in totale equilibrio tra sperimentazione, follia e una maggior semplicità rispetto a "Tago Mago". Dei tre con Damo alla fine è quello che riascolto più spesso. Che belli i Can(-can). di più