I Demolition Hammer, complesso nuovairochése originatosi nel 1986 a nome Overlord, mutato il nome nel 1987, pubblicato il primo demo, intitolato Skull Fracturing Nightmare nel 1988, si apprestano nel 1989 a dare alla luce un secondo demo, intitolato Necrology.
Alcune osservazioni preliminari. In epoca successiva al primo demo, vi sono stati dei cambî nella compagine: nel 1988 stesso, la dipartita del batterista John Salerno ha condotto all'avvicendamento di Vincent Civitano, superiore al primo per aggressività ed abilità allo strumento, mentre nell'anno successivo il terzetto si è trasformato in quartetto, con il pervenimento nel complesso di un secondo chitarrista, Derek Sykes. Si potrebbe discutere sul fatto che tale mutamento di formazione abbia portato alle modifiche riscontrabili per quanto inerisce al dominio musicale, peraltro non così radicali. Noi riteniamo piuttosto vero il contrario: tradizionalmente -in senso superiore -è la preordinazione di elementi nel sovrasensibile a prodursi nel sensibile, non l'opposto; pertanto, siamo consapevoli di come sia stata la volontà di ricerca -più o meno "cosciente" -di un diverso orientamento sonoro ad essersi poi manifestata, appunto nel dominio del sensibile, tramite delle variazioni della formazione, e non l'inverso.
Ma ormai bisogna dire qualcosa sul demo dei Demolition Hammer. Innanzitutto, vi è da rilevare come l'elemento essenziale caratterizzante il gruppo sia rimasto tale, ossia il thrash metal, che già nell'opera precedente andava a costituire la componente egemonica della proposta musicale. Sono state rimosse certe influenze dello speed metal e del black metal di prim'ondata; anche la costituente dello hardcore punk si è assottigliata al massimo -per quanto tale genere possa avere, variabilmente, un certo ascendente sul thrash metal medesimo -, rimanendo perlopiù confinata in quelle che, per utilizzare un gergo specialistico, sono le cosiddette gang vocals.
Quanto alle modificazioni summentovate, esse riguardano prevalentemente la direttrice sulla quale il quartetto si è oramai assestato: thrash metal brutale e violento, con orientamenti chiaramente rivolti al death metal, tanto da non doversi considerare come errata la denominazione thrash/death metal, ancora più marcata nella successiva opera, il disco Tortured Existence.
Rispetto al primo demo, l'opera in quistione presenta senza dubbio un isnellimento -seppur parziale -, del suono, quivi meno cupo ed oscuro: la controparte è costituita dalla velocità, notevolmente aumentata (i primi tre brani, Crippling Velocity, Infectious Hospital Waste e .44 Caliber Brain Surgery, ne sono prova inconfutabile), sia per quanto concerne le chitarre, sia per quel che inerisce alla batteria -è già stata ribadita la superiore aggressività ed abilità da parte del Civitano -, espressasi in suoni di rullante più secchi, in un adopramento più intenso della doppia cassa (Crippling Velocity, .44 Caliber Brain Surgery, Mercenary Aggression, Hydrophobia), in un uso più diffuso -come si era già anticipato -del tupa tupa (ancora le prime tre canzoni come esemplificazioni), peraltro irrapidito rispetto a quanto è possibile ascoltare su Skull Fracturing Nightmare e, cosa non scontata, nella proposizione di tempi dispari (Hydrophobia) non così consueti nell'ascolto del thrash metal stesso.
Le chitarre, oramai in coppia, parzialmente sgravate dalla ponderosità sonora, si manifestano come latrici di una maggiore abrasività da un lato, dall'altro come intessitrici di violenti assoli, nonché raffinate architetture musicali: a testimonianza di ciò, le porzioni centrali dei primi tre brani si delineano come un chiaro esempio di fondamenta di tali ricercatezze sonore, che mai scadono nel bizantinismo e nel barocchismo. Non basta. La seconda metà del demo dimostra ancora più limpidamente quanto detto: brani come Neanderthal, Mercenary Aggression e Hydrophobia presentano ancor più distintamente tali tratti, soprattutto se si presta attenzione ai cambî di ritmo, repentini pur mantenendosi sempre organici (Neanderthal, Mercenary Aggression) ed all'utilizzo dei tempi dispari, che già abbiamo rammentati (Hydraphobia). Si potrebbe dire, senza pericolo di capitombolare in errore, che i Demolition Hammer hanno compreso le finezze di gruppi quali i Dark Angel più tecnici ed i primi Voivod, declinandole sapientemente in chiave aggressiva, e guardandosi bene dal divenire ampollosamente ridondanti.
Minori differenze con il precedente demo si denotano per quanto concerne la voce di Steve Reynolds, permanendo essa egualmente pungente, aggressiva, ringhiante; il basso, suonato dal Reynolds medesimo, è chiaramente udibile, energico e vigoroso: conseguentemente, non si registrano particolari mutamenti rispetto al demo precedente, sennonché tali elementi, aggiungendosi alle caratteristiche suindicate, vanno a costituire un'ulteriore aggiunta alla proposta artistica complessiva del gruppo.
Avendo oramai considerata la componente musicale, veniamo alla liricalità, per la quale avemmo occasione di esprimerci nella recensione del primo demo; non effettueremo stavolta il medesimo excursus sulla ripartizione delle tematiche: giungeremo subito a quanto è quivi necessario dire. Nel dominio testuale, è ripreso l'aspetto orrorifico-tanatologico che già abbiamo trattato, seppur per sommi capi: basti qui rilevare che la critica sociale, presente nel solo primo brano del dominio precedente, appare affatto scomparsa, eccettuati alcuni spunti in Mercenary Aggression, invero ascrivibili più ad una opinione personale che ad un vero e proprio scorgimento obiettivo.
Invece, c'impongono più di una riserva, se non un vero e proprio dissenso, alcuni versi del testo della canzone Neanderthal. Non è qui il caso d'intraprendere una lunga discussione atta a lumeggiare precisi aspetti d'una seria dottrina della razza: ci basti evidenziare come le liriche, di stretta osservanza scientista, mostrino più di un errore anti-tradizionale. Non è infatti possibile, alla luce di una seria conoscenza della ciclicità uroborica, parlare di "progressive evolution" quale un fattore chiave nella determinazione del cosiddetto uomo di Neanderthal; parimenti, l'indicare l'uomo di cro-magnon come una "higher form of life" costituisce una definizione alquanto inadeguata. Tradizionalmente, si dovrebbe sapere come il tipo razziale cromagnoide non appartenga agli Arî della sede iperborea: sono queste delle cadute nel darwinismo, nelle fisime del progressismo naturalistico, le quali conducono a nient'altro che ad errori gravi.
Il resto delle liriche, come precedentemente illustrato, non è invece particolarmente differenziato da quel che si può individuare nel primo demo -ossia il distacco, ora demiurgico/divino, ora sconfinante nel sadismo sprezzante -, il che ci sembra epperò un pregio: singolare è il testo di .44 Caliber Brain Surgery, esponente i tormenti e le angosce di un individuo ossessionato dalla sporcizia e dagli organismi batteriologici e/o virali il quale, per porre un termine alla propria vita, decide per il suicidio. Ricompare il tema della morte e, sebbene la narrazione sia effettuata in prima persona, giunge nuovamente il senso di distanza, di lontananza aristocratica, il tutto non facendoci altro che piacere; del resto, l'apparato lirico -all'infuori di certi aspetti deteriori, tellurici e sub-personali, trovanti spazio, esemplificando, in certe pretese di "critica sociale" dello scorso demo -è uno dei punti di forza dei Demolition Hammer, e ciò ci pare non di poco momento, considerata l'incuria manifestata dalla maggioranza dei gruppi per quanto inerisce alla composizione lirica.
Veniamo ora al giudizio: data la proposta musicale dei nuovaiorchési, eccellenti nel sapersi esprimere con personalità, ben consapevoli dei limiti imposti dai generi nei quali il metal si suddivide, in grado di saper coniugare la violenza micidiale a strutture maggiormente articolate, tenendosi lontani da roboanti schemi iperbolici -i quali si mostrerebbero solo come degenerazioni -, pur essendo a conoscenza di quei difetti nelle liriche che abbiamo avuto modo di esporre, assegniamo il massimo dei voti al quartetto statunitense, gruppo ampiamente in grado di marcare una distanza tra sé e anòdine masse senza alcuna personalità di vera qualità differenziante.
Elenco e tracce
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Di AssurnasirpalII
I Demolition Hammer hanno compreso le finezze di gruppi quali i Dark Angel più tecnici ed i primi Voivod, declinandole sapientemente in chiave aggressiva.
L'apparato lirico è uno dei punti di forza dei Demolition Hammer, compreso l'adopramento di termini inglesi appartenenti al registro colto.