Bene, sarà che diluvia da una settimana e non ci ho un cazzo da fare (ma non è bello come pare...) decido che posso fare le ore piccole così  iersera in doppia coppia tra uno scroscio e una speranza di sereno raggiungiamo la ridente (ridete please), diciamo, località di Calvari per una esibizione Live del buon Giuseppe Peveri. Riportando pari pari un commento che postai alla Debaseriana recensione di 'L'amore non è bello' trattasi di canzoni semplici ma non semplicistiche, ispirate e (potenzialmente) non di nicchia' così son proprio curioso di vedere come cotanto figuro sta sul palco che mi han detto è pure simpatico.

Dopo qualche attimo di panico (del tipo se abbiam sbagliato strada ci ritrovano coi sanbernardi tra qualche giorno) raggiungiamo il 'Muddy Waters' oasi di luce nel buio, entriamo,  paghiamo 12 eurini (mica pochissimi, dai...), ci dotiamo di birra d'ordinanza (altri 5 eurini...) e magicamente (per la regola non scritta che ai concerti si deve arrivare circa un ora e venti dopo l'orario ufficiale di inizio) siamo al secondo sorso quando Dente e la sua bend (tastiere, batteria contrabbasso) aprono le danze.

Dopo qualche pezzo di riscaldamento comincia, tra una canzone e l'altra uno strano dialogo col pubblico di cui purtroppo data l'acustica da mercato rionale e una certa tendenza del nostro a mangiarsi le parole capiamo ben poco, però le prime file ridacchiano, l'atmosfera è bella, e gli sguardi del Peveri (almeno quei pochi che escono da sotto il ciuffo) mi pare portino il segno di una evidente scollatura dalla realtà cosicchè, celiando, ci vien da dire che per forza questa benedetta Irene gliene ha fatte di tutti i colori...

Le canzoni sono belle, lui schitarra non male e il batterista pesta dando al tutto un aria meno delicata e più roccheggiante (!!). Via così per un'oretta e mezza in cui trovano spazio una cover della storica 'Guarda che luna' (da lui definita il singolo per l'estate, da ora in tutti i juke-box) e il pezzo della compilation 'Il paese reale', la splendida 'Beato me', presentata come un inedito dai molti autori tra cui, su suggerimento del pubblico, anche van Basten, e diretta dall'immarcescibile maestro Vince Tempera.

Applausi e risatine accompagnano la dipartita dei nostri. Noi ci siamo divertiti e continuiamo a pensarla come prima: Dente ha il dono di azzeccare melodie e di rivestirle di parole non solo mai banali ma spesso geniali; di più sappiamo che gigioneggia non male e che quella santa donna di Irene avrà avuto le sue buone ragioni...

Sì, si tratta sicuramente di un molare. 

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