Stranamente in perfetto orario. Sia il gruppo spalla, sia i Depeche Mode: alle ventuno sono sul palco, e subito fanno impazzire i fan. Infatti non c’è bisogno di riscaldarli, gli applausi e le urla saranno costanti per tutta la serata. Forse forse potevano essere più sostenuti, ma comunque degnissimi di costituire il dvd live di prossima pubblicazione (inizialmente doveva essere girato a Barcellona).

Il forum italiano dedicato alla band, 013, aveva organizzato la distribuzione di palloncini rossi nel panterre da sventolare durante la prima canzone e l’effetto è abbastanza riuscito. Il concerto si apre, dopo l’intro, con il nuovo e ultimo singolo estratto da “Playing The Angel”: “A Pain That I’m Used To”. Dall’ultimo album saranno eseguite durante la serata altre cinque canzoni, ma ovviamente i pezzi forti sono i classici del gruppo, ovvero "Personal Jesus", "Enjoy The Silence", "Never Let Me Down Again", eseguita nel secondo bis, ed "Everything Counts", forse a voler riprendere il loro apice concertistico di Pasadena dell’88. Particolarmente commoventi sono state "Shake The Disease", "Home", cantate da Martin Gore che per qualche minuto ruba il palco al cantante Dave Gahan, e la chiusura, "Goodnight Lovers", con il pubblico perso negli occhi assorti dei cantanti, la cui affinità farebbe commuovere anche un ateo.

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