Ora è il momento della calma, del silenzio, ora posso ripensare e riflettere, posso rivivere quello che che ho condiviso insieme ai 40.000 dell'Olimpico... C'erano tutti all'appuntamento: vecchi nostalgici, fans dell'ultima ora, bambini, giovani innamorate, darkettoni... tutti li per loro, nel grande stadio di Roma a fremere a sudare a gridare. Sinceramente non so perchè mi cimento, forse il cuore non mi reggerà, ma la penna ora va da sola (si lo so sono una nostalgica amanuense!!) e racconta di ansia, tremarella, sorrisi e incontenibile emozione... e racconta di 4 signorine che lunedi pomeriggio scappano dalla loro vita quotidiana per raggiunger un sogno che attendevano da tanto, da troppo! E allora zaino in spalla e tutto il resto, rituffiamoci in questo memorabile 17 luglio...

Sugli spalti l'atmosfera che si respira è quella del grande evento, nessuno intorno a me riesce a stare fermo, noi cambiamo 200 posti perchè i nostri erano semplicemente inaccettabili (grazie ticketone!!) e alla fine optiamo per il posto in piedi infondo alla tribuna... mentre io mi maledico in tutte le lingue per non aver scelto prato!
La sera scende su di noi e ci prepariamo ai Franz Ferdinand che apriranno il concerto. Il gruppo scozzese capitanato da Kapranos è in forma, elegante, divertente e trascinante. Mister caschetto bello sciorina insieme ai suoi compari una dopo l'altra canzoni dal 1° ascoltatissimo album e dal secondo, miscelando con cura la vivacità che li contraddistingue. Pezzi come 'Take Me Out', 'Dark Of Matinee' e 'Fire' fanno divertire pure quelle quattro mummie che stanno accanto a me e che naturalmente io non mi redimo dal coinvolgere ancora di più zompettandogli intorno, ingannando la mente e il cuore per l'ansia che sale..

Non appena i Franz salutano veniamo deliziati e fomentati da uno speciale dj set pre-show che come riporta il sito ufficiale dei Depeche "..is recorded by Martin"..e si sente cavolo!!! La scelta del mix set è da sballo e l'adrenalina cresce... il palco inizia a popolarsi di tecnici e allo srotolarsi del tendone con l'angelo il pubblico si scuote. Mi guardo intorno: la tribuna è ormai pienissima e siamo tutti in piedi trepidanti, le luci si affievoliscono e il tripudio di neon viola e rossi si scatena... sono loro... è l'inizio!!
E' la prima volta che al suono di sirene si scatena un delirio di piacere ma queste sono quelle di 'A Pain That I'm Used To' e al loro esplodere è tutto concesso. Dave è in elegante completo nero borchiato con gilè, Gore non lo distinguo ancora è troppo lontano vedo solo Fletcher impassibile dietro la sua "astronave". La scenografia, le luci e le immagini che si susseguiranno per tutti il concerto dai due maxi schermi laterali sono frutto del geniaccio di Anton Corbijin che ormai li segue senza sosta ai nostri Depeche... e il suo lavoro è impeccabile come sempre.
I laser, le luci coloratissime e gli scenari/video cambiano in un susseguirsi di lampi e flash ad ogni canzone. Dal prato sarebbe stato fantastico!!
Neanche il tempo di respirare che riconosco le note di 'A Question Of Time'  il primo vecchio successo depechemodiano di questa sera... si è lui!! Ci trascina, ci esalta il suo intercedere e ci elettrizziamo tutti!! E' si Dave! è tutto una questione di tempo perchè i Depeche non si fermano un attimo, giusto il tempo di qualche thanks veloce e ricominciano subito con: 'Suffer Well' bellissima e 'Precious' dall'ultima fatica molto ben eseguite, ma Gahan sembra distante e non è ancora al 100% e 'Precious' conferma l'appellativo di "moscetta dal vivo".
Sarà con la successiva 'Walking In My Shoes' che Dave darà i primi segni di esserci e sprigionerà tutta la sua furia e la sua intesità. Infatti quest'ultima, insieme alla successica 'Stripped' acclamatissima, vedranno un Dave più animato, trasgressivo, coinvolto e il momento di Gore, a questo punto, avverà come un immaginifico passaggio di testimone fra due giganti.

Martin, più pacato e sensibile, con la sua voce dolce e sensuale ci culla attraveso le nostre amatissime 'It doesn't matter two' e 'Home' riarrangiata e rivisitata per l'occasione. Il concerto procede fluidamente se non fosse per quel certo 'coretto' che ormai tutti noi conosciamo fin troppo bene... ma i nostri non sembrano troppo contrariati.
Non sono molto stupita dalla sequenza dei brani, la scaletta l'ho ben in mente e so che non ci sarà spazio per certe mie preferenze... ma nonostante questo al famigerato intro di 'Behind The Wheel' non posso non esultare contentissima. Da qui in poi Gahan, Fletcher e Gore ci regaleranno momenti indescrivibili. Sono su di giri anche loro. Dave si fa ammiccante e malizioso. Io mi sbraccio, canto e ballo senza riprendere fiato... poi quella "manina galeotta" nella "toccante" 'World In My Eyes' è un tripudio di goduria per tutti noi... lo stadio è in fiamme e siamo un unico coro strabordante..
Immaginate 40.000 persone che inneggiano al loro Gesù personale e che allungano la mano per toccare la loro fede... si perchè lei è li davanti ai loro occhi e balla e canta... straordinario!!
Ancora non riusciamo a spegnere i nostri bollori che sugli schermi appare LA CORONA. Grido 'Enjoy The Silence' ma le parole non servono, godiamoci il 'silenzio musicale' di questa  meravigliosa perla d'altri tempi.

I ragazzi ci lasciano per qualche minuto, il tempo di ricomporci e realizzare che sta quasi tutto per volger al termine come ogni cosa bella e infatti gli attimi si susseguono e si rincorrono e non appena i Depeche ritornano per il bis Gore ci regala una splendida versione voce e piano di 'Shake The Disease'. Me la godo con l'animo commosso e qualche lacrimuccia ma sopisce solo per qualche momento l'uragano, il tempo di questo trasognante brano, perchè è giunto il momento di 'Photographic' e della sua oscura, dark e camaleontica bellezza... elettronica, affascinante hit degli anni '80 si insinua tra noi regalando momenti di gioia e stupore intenso.
Non ci abbandonate!! Sembra questo vogliano dire i 40.000 dell'Olimpico a ritmo dell'ormai ultimissima epica 'Never Let Me Down Again'... e la magia si compie. Il tempo e l'aria si fermano, rimango sospesa, stupita, fluttuante e incantata da queste note meravigliose e penso che sarebbe veramente bello non tornare più giù, non mettere più i piedi per terra..."See the stars they're shining bright, everything's alright tonight.."
Si ragazzi è veramente tutto a posto per stasera come non lo è mai stato!

E' LA FINE. Si conclude con quest'ultimo pensiero il concerto. Li acclamiamo e li chiamiamo a gran voce sul palco. Minuti di attesa, poi le luci a infrangere quest'ultimo sogno per questa magica notte estiva... il resto è solo ricordi e brividi.    

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