Di remix dei Depeche Mode, ce ne sono indubbiamente a palate: si va dai singoli più celebri alle tracce più impegnate. Era quindi più che giusto raggrupparne qualcuno in questa raccolta composta da ben tre CD. Io mi appresto a recensire solo la versione singola.

La compilation si apre in modo abbastanza epico col remix di "Never Let Me Down Again": un ben noto coro ci fa capire che l'obbiettivo della prima traccia non è un giochetto con la console come quello presente in altri remix (tipo "I Feel You", ma andiamo con ordine); si tratta di un arrangiamento che unisce gusto per il nuovo e celebrazione del modello (ovvero quello che dovrebbe essere, a mio parere, ogni buon remix). Subentra poi il remix di una delle canzoni più celebri del gruppo di Basildon: "Personal Jesus". Kevorkian usa e abusa della fine della traccia di "Violator" in modo da farci ballare senza sosta; non sarà certo il miglior remix, ma non si può negare che sia piacevole e rilassante.

Con la terza traccia cominciano le delusioni. A dire il vero, "Barrel Of A Gun" inizia a meraviglia con una specie di sirena che fa vibrare l'ascoltatore, ma ben presto diventa ripetitivo, monotono e delle belle parole di Gore non rimane che "Whatever I've done, I'm not the one". "Route 66" è senza dubbio un esperimento interessante (abbiamo la fusione con "Behind the Wheel").. tuttavia dopo l'entusiasmo iniziale, la traccia mi ha convinto sempre meno. Continuamo con un remix di Kruder And Dorfmeister della magica "Useless": personalmente preferisco di brutto l'originale con le chitarre, i synth… mentre questo brano un pò lounge non mi procura grandissime emozioni. Il remix di "In Your Room", invece, è abbastanza rapido e di facile ascolto: non siamo piu' nell'amore sensuale e soffuso di "Songs Of Faith And Devoton", e cadiamo in qualcosa di piu' leggero e meno romantico. Davvero molto carino il remix di "Home" contraddistinto da ritmi tranquilli ma non noiosi, strumenti che fanno da cornice alla voce di Gore. Per rompere l'incanto costituito da quella pausa, assaporiamo le battute rapide di "Strangelove": si tratta di un remix molto fedele all'originale (forse troppo?), sarà che Daniel Miller vi ha collaborato… La nona traccia ("I Feel You") mi provoca conati di vomito e quell' "Yahhhh" mi irrita terribilmente!

Terminiamo alla grande. Prima ci godiamo "Just Can't Get Enough" e poi cadiamo in vera e propria transe con il remix di Goldfrapp di "Halo"; a mio avviso costituisce il miglior pezzo di tutta la compilation: la cantante realizza il desiderio di schiere di fan ovvero accompagnare Dave Gahan al canto (come non ansimare come lei?). Si conclude con "Enjoy The Silence" di Shinoda: traccia ballabile, leggera, un arrangiamento nuovo che permette di riscoprire tutta la magia del classico.

Non sarà quindi la compilation che cambierà le vostre vite, ma rappresenta indubbiamente un pezzo da aggiungere alla collezione degli album che ogni buon fan dei Depeche Mode dovrebbe possedere (magari nella versione con tre CD).

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