La morte di Albin Julius il 4 maggio 2022 ha posto fine a tutti i suoi progetti (e anche alle polemiche sulle sue posizioni ideologiche. Tuttavia il gruppo è stato bannato da Bandcamp) fra cui gli ormai psichedelici Der Blutharsch And The Infinite Church Of The Leading Hand. Ma è con il suo vecchio monicker (semplicemente Der Blutharsch) che, a mio avviso, aveva dato il meglio. In particolare risplende "The Track Of the Hunted" con un'aura oscura che avvolge l'anima. Abbandonati gli ornamenti meramente propagandistici, si abbraccia una musicalità più intensa. Albin Julius, seguace devoto di Richard Wagner, imprime a queste composizioni un'essenza prepotente. L'effetto catartico di questa musica è palpabile: è come ascoltare Wagner immerso nelle tenebre del Martial-industrial!
La prima traccia si apre con il suono di una bottiglia stappata, il vino che scorre in un calice, un brindisi dai contorni osceni e ambigui. Una sirena antiaerea e un canto da operetta ci trasportano direttamente nell'era della Seconda Guerra Mondiale, quando Berlino era vittima della furia distruttrice dei bombardamenti alleati. Gli archi prendono il comando, creando un clima di terrore. La quinta traccia è marziale e decisa, impregnata di cruccio nell'animo, mentre nell'ottava una voce glorifica il Terzo Reich, la musica esplode nella sua marcia trionfante. La nona traccia si dipana in un momento folcloristico, una canzonetta nazista scovata da Albin Julius in un oscuro negozio nostalgico. L'ultima traccia è un autentico delirio, caratterizzata da campionamenti elettronici, ritmi marziali, sonorità post-industriali e "wagneriane", avvolte in un'epica passatista e lugubre. Nella parte finale, le atmosfere si immergono nell'oscurità dell'ambient. Una ghost-track si insinua, mantenendo lo stesso "mood" di questo magnifico album.
Le polemiche che avvolgono questo progetto, sebbene comprensibili, rischiano di offuscare la grandezza musicale dei Blutharsch. Il talento del compianto Albin Julius è innegabile, come ha brillantemente dimostrato nelle sue collaborazioni con i Death In June nei dischi "Take Care and Control" e "Operation Hummingbird". Il suo contributo, a mio avviso, rappresenta gli ultimi bagliori di luce nella carriera di Douglas P., persi nell'oscurità eterna.
Elenco tracce e testi
02 II (03:39)
(...)
The said the war is over but I don't believe it. No one told me it was over, no one that was in the truth told me it was over. All the liars with down the road said it was over but... no one that I knew that was telling me the truth said it was over. So I guess it's not over as far as I'm concerned.
Fallen wir!
(...) killed though (...) car crash down the (...) garbage down the road (...) trash (...) distant ship (...) don't want to get involved (...) take up a gun (...) I mean (...) all the (...) where did you go along (...) spiritual movement in this world (...) got out of prison (...) they don't have enough (...) last American (...) United States, and the United States can't even forgive their own children, for doing exactly what they raised them up to do?
07 VII (03:30)
But first, let's remind ourselves what the fundamental rights of an independent nation are.
Blood Nation.
Blood Nation.
Arrgh!
Herzum
A Herzum
A Herzum
A Herzum (Forgive my despair)
Light (...) night sky (...)
Dreaing of the ever-night
War we came and war we kept
Wotan unser stand the hill
Herzum
A Herzum (Forgive my despair)
A Herzum (Forgive my despair)
A Herzum (Forgive my despair)
(...) schleben (...)
(...) the World of (...)
(...) play
(...) ist to late.
Herzum
A Herzum (Forgive my despair)
A Herzum (Forgive my despair)
A Herzum (Forgive my despair)
09 IX (02:22)
(...) über klar, das wir lager vergannt erst ist. Aber, wir sind soldaten, ob bleiben oder sterben. Wir mützen for der Gesichter for antworten ob unser plicht erhaben! Junge soldaten, erst einsatz bliegen sehen und wissen. Das unser Batallion nür ein powehrks kennt. Niemehls ein zurück. Unser Batallion kennt nür Kampf!
Kampf, Sieg oder tot!
(...)
(...)
(...) [Sampled from Triumph of the Will]
Carico i commenti... con calma
Altre recensioni
Di mementomori
"La tracotanza marziale, la violenza guerrafondaia cedono il passo alla desolazione di un post-industrial maggiormente meditato."
"Un oscuro e fuligginoso monolite di acciaio rugginoso e sangue rappreso, un viaggio al termine della notte."