Parto subito a raffica dicendo che è uno dei film che più mi ha innervosito... Ok lo so, è brutto iniziare così ma almeno ve ne fate subito una ragione. Il protagonista? Un Russell Crowe non in formissima, non solo per quanto riguarda il fisico, che a detta di molti in questo film si è superato ma io, che sono cattiva, l'ho trovato solo una pallida controfigura di quello che era. "Il giorno sbagliato", così si chiama il film in italiano, vorrebbe riprendere la linea strutturale del più ben noto "... Giorno d'ordinaria follia", e poteva farcela se ci fosse stata una logica in quello che il regista voleva fare. Partiamo dalla vittima del folle, una madre divorziata un po' fru fru, nel senso che è stordita proprio dagli imprevisti di vita, che da subito ti infastidisce, tanto, perché mi ricorda una mia vicina di casa, ma tralasciamo i dettagli. Il succo è, per non spoilerare troppo, che da un banale diverbio tra automobilisti, nasce tutta una serie di eventi narrati troppo frettolosamente, per cercare invano di creare quell'ansia da thriller, che non è, inseguendo il vano tentativo di tenere lo spettatore incollato allo schermo attraverso improbabili e pigri colpi di scena. Torno a Russell: poco carico, goffo e, se pur personaggio cattivo, quasi quasi tifi per lui e non per lei, la vittima di queste angherie trite e ritrite, perché... Si, sempre la vicina, va beh...

Una delle scene che sarebbe potuta essere un capolavoro (ma quando un regista è svogliato non c'è nulla da fare), è quella che si svolge in un ristorante alla mordi e fuggi mmmericano. Se vuoi perplimere le persone con una scena cruda e realistica, devi anche aggiungerci più delirio e comparse che sappiano farlo. Si, la storia che, oramai, se si assiste a qualcosa di orribile si fa subito il video col cellulare, ottima idea! Ma vuoi fare un film o un documentario denuncia sulle malsane abitudini umane? Lo volevi fare? Poteva funzionare infatti, ma il film scorre veloce (non in senso positivo) che alle volte dici "aspetta, qua potevi starci un po' di più prima di passare all'altra scena!" , la fotografia non ha nulla di particolare e, ripeto, la recitazione fa tanto e io ho finito il film, per scrupolo, con un nervosissimo sospiro di sollievo, non perché qualcuno si è salvato, ma perché almeno Russell può andare a farsi una dormita, poi svegliarsi e dire di aver fatto un altro film. Cattiva? De gustibus non "Russellando" est.

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