Svegliarsi in tempo per vedere il sole che si alza sopra le colline californiane, poi volgere l'occhio all'oceano infinito.
È questa la magnifica Red Morning di cui parlano i Devics? Di certo tale scenario si potrebbe prestare alla loro musica, continua, malinconica riflessione sulle occasioni perse, sugli amori svaniti.
Una grande importanza data nei testi a quel preciso momento, a quel preciso luogo in cui poteva cambiare tutto, e invece...
Ballate sempilci, contraddistinte da battute scarne, minimaliste. Giri di basso penetranti. E soprattutto la grandissima voce di Sara Loy.
Musica essenziale, con accenni all'elettronica che potrebbero ricordare gli Yo La Tengo, e a volte i Portishead, e qualcuno dice anche Black Heart Procession.
Se avete voglia di godervi la vostra tristezza, in questo momento non troverete una colonna sonora migliore. Un disco da crepuscolo.
PS Sant'Andrea è una località italiana dove i Devics hanno inciso il disco, ma nessuno sa dove sia...
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