Venghino siori, venghino: il diavolo vi invita a ballare!
Vincitori nel 2006 del "The Biggest Surprise Reward" ai Metal Storm Awards, i Diablo Swing Orchestra (D.S.O) sono una band di avantgarde metal provenienti dalla Svezia, che con questo loro primo full-length sfornano un album alquanto sfizioso ed esuberante. Già dai titoli di brani quali "Balrog Boogie", "Poetic Pitbull Revolutions" e "Wedding March For A Bullet" si può intuire come l'offerta musicale del gruppo non sia tra le più standard. Paragonabili alla fusione tra Nightwish (soprattutto a livello vocale) e Devil Doll, o volendo agli Unexpect in versione light, lo stile del gruppo spazia enormemente saccheggiando a destra e a manca nel mondo musicale: si trovano elementi di metal tradizionale, jazz, progressive rock, opera, swing, flamenco, tango, musica orchestrale, innesti elettronici, sonorità classiche, barocche ed orientaleggianti e persino musica messicana in pieno stile mariachi!
Tanta varietà stilistica si ripercuote anche sugli strumenti usati: oltre agli imprescindibili basso, batteria e chitarra (due per la precisione) possiamo trovare violoncello, flauto a traverso, organo e violino. Il cantato è sopratutto in inglese, ma sono presenti anche parti in italiano e in latino. Merita una menzione speciale la cantante Annlouice Loegdlund con la sua straordinaria voce da mezzo-soprano, che ci regala un ottima prestazione e fornisce un notevole valore aggiunto al gruppo. Con tutta questa carne al fuoco era alto il rischio di strafare, soprattutto considerando che si tratta dell'album d'esordio, ma la band riesce a mantenere alti standard qualitativi per tutta la durata del disco, ottenendo un sound personale e riconoscibile e trovando un ottimo compromesso tra ecletticità e fruibilità; fin troppo potrebbero obiettare quelli che dal termine avantgarde si aspettano musica più cervellotica, seria ed elitaria, tant'è che in questo caso si potrebbe quasi parlare di "pop-avantgarde metal". Comunque anche se un po' ruffiano l'album risulta tutto fuorchè piatto e banale e, cosa più importante, sa intrattenere e all'ascolto scorre liscio e senza intoppi. Buon punto di partenza per chi vuole avvicinarsi al metal di matrice più sperimentale prima di passare a opere più impegnative, questo cd può risultare godibile anche ai veterani del genere, magari per riposare il cervello tra un ascolto di "In A Flesh Aquarium" e "Destroy Erase Improve".
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