"Profumo di donna" è un film del 1974, Dino Risi il regista.

La trama è semplice. Vittorio Gassman interpreta un non vedente che si fa accompagnare in un viaggio dal nord al sud da un giovane militare, interpretato da Alessandro Momo.

Il viaggio dei due, in treno, parte da Torino, passa da Genova, attraversa Roma e si conclude a Napoli, ed è il pretesto adatto per mostrare allo spettatore uno spaccato di Italia dei primi anni '70.

Ci sono diversi aspetti affascinanti celati in questa commedia drammatica. Il percorso che i due protagonisti compiono è come una strada che porta alla conoscenza dei personaggi stessi.

Gassman vive con apparente serenità la sua condizione di disabile. Il suo personaggio è burbero, scostante, dedito all'alcool, a tratti con pretese assurde. Che sia poco sopportabile è chiaro fin da subito per il suo attendente, nonostante una parente del non vedente lo ragguagli sulla sua non cattiveria di fondo, e precisi al contempo che è ricco, quasi a motivare lo sforzo di accompagnarlo per una settimana intera.

L'attendente si affida al suo carattere accomodante sebbene pensi in cuor suo che la settimana, con un simile "superiore", avrebbe avuto un sapore amaro.

Gassman pretende che il giovane gli procuri una prostituta, e nel frattempo ci scappa uno spaccato su una città di Genova umana ed affabile. Il giovane accompagnatore è tanto infastidito quanto incuriosito e comincia a voler sapere di più di questo viaggio. Non avendo mai risposte credibili si affida all'immaginazione e rimane piuttosto teso per tutto l'itinerario, dove lentamente strani sospetti prendono sempre più forma

Sono divertenti i tentativi del "maestro" Gassman che con pungente sarcasmo tenta di svezzare l'ingenuo militare, spingendolo a bere superalcolici, andare a puttane, in un night, misurare la fidanzatina dello stesso paragonandola ad una prostituta di alto borgo.

Poi si arriva a Roma; spaccato panoramico della città e frecciatine alla categoria clericale . Il cieco approfitta del passaggio dalla capitale per visitare infatti un cugino prete, e nel loro incontro scattano delle riflessioni interessanti su dono del non "vedere", visto dal parroco come salvezza, perché la "mancanza" ti espone ad un arricchimento interiore e ad un utilizzo diverso delle percezioni e dunque ad una comprensione pura della vita stessa.

Poi si passa a Napoli, altra fotografia su Castelnuovo ed il Palazzo reale e una volta arrivati finalemente alla meta, dove Gassman ritrova un amico anch'egli non vedente, impedibile vista mare da terrazza tipica.

A Napoli emergono i drammi interiori (e quale posto migliore), fin a quel punto celati. Ma c'è altro tipo di dramma da seguire. Una giovane napoletana, interpretata da Agostina Belli in gran forma, innamorata e non corrisposta, e poi, lo spettro della morte. Non vado oltre.

Gassman è superlativo, pungente, espressivo e credibile nel suo strabismo vuoto, realizzato a puntino per il ruolo. Filo conduttore, il profumo delle donne. Esse non fanno rumore, ma Gassman avverte, odore di ascelle giovani, capelli neri, e quando percepisce tutto si ferma, in una sorta di contemplazione che allo spettatore è solo dato immaginare.

Momo è bravissimo, col viso pulito, timido ed impacciato al punto giusto. L'attore morirà poco dopo la fine delle riprese. Risi disegna il tutto con il distacco giusto, evitando quello che i film americani spesso mettono fin troppo in evidenza: il buonismo esasperato. Questo rende il film molto più gradevole di quanto il soggetto dia da pensare. Nel cast compare anche Moira Orfei.

Film ricco di colori, immagini, spaccati di quotidianità estiva, ironia e pietà che perde un po' della sua amarezza in un finale accomodante. Ispira un remake ("Scent Of Woman") del 1992 con un ottimo Al Pacino, ma è tutt'altra cosa.

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