Alla fine i musicisti sul palco hanno ringraziato il pubblico nel Teatro Cristallo gremito, per essere venuto ad assistere al concerto a scatola chiusa. Io dico: dovrebbe essere sempre così, anche se invece poi il trend è quello di andare a vedere quello che già si conosce. E infatti nella platea del Teatro Cristallo c'è stato chi, non gradendo, ha lasciato la sala dopo pochi brani.
La serata era infatti stata presentata e venduta come "Niccolò Fabi: Discoverland".
Ormai molti show del business musicale funzionano così. La promozione la si fa con il nome di maggior richiamo. È scorretto? Beh un po' si.
Veniamo al concerto: io speravo in una sorta di Angelo Mai Sessions, il progetto magistrale del 2012-2013, una documentazione live in cui il cantautore romano ha riregistrato dal vivo i suoi classici, circondandosi di amici, tra cui anche Pier Cortese e Roberto Angelini (tutto visibile su YouTube).
Ma sbagliavo. Discoverland è il nome del progetto, ormai decennale, di Cortese e Angelini e Fabi ogni tanto e in occasione di questo tour, vi partecipa, come lui stesso ha spiegato sul palco "per acquisire una nuova prospettiva e anche per rendere il favore", dopo che gli altri due per tanti anni si sono messi al suo di servizio.
Anche sul palco, sta dietro, quasi a rimarcare il suo posto e ruolo.
Detto questo: a me il concerto è piaciuto. Tante chittarre acustiche, una elettrica e l'immancabile slide guitar di Angelini, ma anche tanta elettronica gestita da tutti e tre, più un basso potente (Fabi). Suoni campionati e tappeti sonori belli e divagazioni techno che a un certo punto instradano il concerto per qualche minuto in una atmosfera da rave party, con cassa dritta (unz unz unz unz - per capirci), passaggi che sembrano a tratti ancora in fase di ottimizzazione.
È stata una carrellata di musica, introdotta da due brevi esibizioni di Leo Pari ed Alessandro Ragazzi, artisti - entrambi con una buona tenuta di palco - che hanno saputo catturare l'attenzione del pubblico.
E poi è iniziato la prima di due parti del concerto di Discoverland. La prima, che di fatto era la riproposizione dal vivo del loto ultimo album, "Ero". Per descriverlo prendo prestito un passaggio della recensione di RockIt dell'album: "Il sound, denso di immagini, è quello di Discoverland, fusione affascinante tra l’acustico e l’elettronico, dove il puro incontra il contaminato e l’onirico abbraccia il concreto, tra pedal steel, minimalismo e armonie corali, ma anche sitar, tablas, ritmi tribali e chitarre. Ogni canzone e ogni elemento, seppur diversi, si integrano spontaneamente. Raffinato e colto, allo stesso tempo vero e diretto, “ERO” parla al cuore, allo spirito e alla mente".
Dopo una breve pausa, il trio è tornato sul palco e ha reinterpretato in modo raffinato alcuni brani che hanno amato, tra cui una sorta di mash-up tra Yoga di Bjork e un brano dei Kings of Convenience, due artisti lontani, elettronica lei, più folk la band, che comunque condividono un approccio intimo e minimalista alla musica. Il risultato è stato apprezzato, anche se personalmente trovo quasi sacrilego coverare Bjork, non potendo arrivare con la voce alle sue ottave (alte) e al suo graffio.
In questa seconda parte Niccolò Fabi canta l'unica sua canzone "Amore con le ali". Il concerto si chiude con "Monna Lisa", un tributo ad Ivan Graziani, che funge da brano per i ringraziamenti collettivi. La serata finisce così, lasciando in chi scrive un po' di amaro in bocca. A questo punto mi sarei aspettato un po' di "pressione" per fare tornare il gruppo sul palco, tant'è che dagli altoparlanti esce il ritornello di "Si può dare di più", ma tutti si alzano, e... pace. Anche questa è Bolzano
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