Il post-rock è quel genere che è stato dato per morto un sacco di volte, mmh ma questo si dice di un po’ tutti i generi in effetti, vabbè poi sta frase la cancello. Ricomincio. Il post-rock è quel genere con le canzoni lunghe, un po’ ripetitive anche, dai, diciamolo, con le chitarre con il reverbero a manetta e aperture sognanti. Ecco, i Do Make Say Think (faccio cose, vedo gente) non sono solo quel tipo di post-rock, etichetta che gli starebbe stretta, o comunque sarebbe fuori fuoco, loro sono sì strumentali e tutto, gli ingredienti ci sono, ma c’è di più, nei loro pezzi c’è dinamica, e pure parecchia, i brani si accendono e si spengono ripetutamente creando costantemente climax. Molto spesso le canzoni sono supportate da arpeggi di chitarra clean e una batteria mai dritta, che non fa mai semplicemente il “lavoretto” ma contribuisce in maniera massiccia a creare groove, si potrebbe dire quasi tendente al funky. In questo lavoro, ormai del 2017, c’è tutto quello che ho cercato di descrivere, a partire da “war on torpor”, la traccia di apertura, una cavalcata che non si ferma mai, tranne alla fine, ovvio! Ma non starò qui a fare un track by track, anche perché il disco è abbastanza omogeneo, e le tracce alternano sempre momenti accesi con riff felici a momenti più riflessivi e spenti, ma non per questo (s)morti. Proprio per questo le composizioni riescono sempre a mantenere alta l’attenzione dell’ascoltatore, perciò non è solo uno strumentale da ascoltare come sottofondo mentre si fa altro, anzi a me distrae. Comunque se dovessi esprimere le “vibes” dell’album con una sola parola sarebbe “leggerezza”, perché nella sua complessità compositiva a volte ci si sente quasi fluttuare sulle melodie che si vanno ad intrecciare tra loro.

I Do Make Say Think sono canadesi, e in qualche modo questo si sente se si conosce la scena musicale di quella zona del mondo, in cui si ha sempre l’impressione che i gruppi non siano semplicemente persone che si conoscono e suonano assieme, ma delle vere e proprie famiglie, molto spesso allargate.

Carico i commenti... con calma