Auditorium Parco della musica - 01/06/07 Roma   

Stg. Peppers compie 40 anni e ci ritroviamo tutti all'Auditorium per festeggiarne il compleanno. Tanti invitati, personaggi illustri, gente comune e immancabili stands con cimeli di ogni genere di quel gruppo, i Beatles, che nel bene e nel male hanno fatto la storia della musica.

L'interesse principale della serata è per l'evento musicale che si tiene nella sala Santa Cecilia, dove prima i Doctor 3 in chiave jazz, poi Mauro Pagani accompagnato da alcuni big, proporranno per intero l'album "Sgt. Peppers Lonely Hearts Club Band"!!!

La gente risponde bene all'iniziativa, i biglietti sono tutti esauriti, la sala è bellissima e molto grande, dovrebbe essere la più grande dell'Auditorium, costruita in modo particolare proprio per esaltare l'acustica dei concerti, cosa che purtroppo non viene fatta in nessun'altra parte d'Italia.

Verso le 21 è il momento dei Doctor 3, alias Danilo Rea al piano, Enzo Pietropaoli al contrabbasso e Fabrizio Sferra alla batteria. Ripercorrono l'album dei Beatles in chiave jazz, con il piano che di tanto in tanto ripercorre la linea melodica delle canzoni, ed è l'unico modo per capire di quale canzoni si tratti, perché il resto spesso viene completamente stravolto, ma con grande maestria.
Inutile dire che la preparazione tecnica e l'esecuzione sono a livelli eccelsi, si tratta di musicitsti molto affermati e suonano un genere che per forza di cose ha bisogno di una grande tecnica.
Gli arrangiamenti sono comunque molto validi e coinvolgenti, tant'è che il pubblico resterà partecipe per tutta l'esibizione.

La punta massima si raggiunge quando rimane sul palco il solo Pietropaoli, e con la loop machine, effetto molto usato nel rock ultimamente, ma dal vivo anche da personaggi come Alex Britti, registra diverse parti di contrabbasso fatte di armonici, colpi sulla cassa e note lunghe, che preparano il tappeto a "Within you without you", suonata interamente con l'arco creando un'atmosfera sospesa.
Lo stesso Pietropaoli parlando al publico dice: "Se vi interessa il nostro cd è qui in vendita, è una raccolta fondi per la moglie di McCartney che deve ancora ricevere diversi miliardi dal vecchio Paul!!!"
Dopo la splendida "A Day in the life" vengono salutati da una giusta ovazione del pubblico.

Tra una pausa e l'altra viene presentata una canzone di Jovanotti fatta apposta per l'occasione con video di Oliviero Toscani, ottimo il video... i testi di Jovanotti invece lasciano il tempo che trovano.

Dopo un'apparizione sul palco di Carlo Verdone, è il momento tanto atteso: Mauro Pagani accompagnato da una band, con dietro l'orchestra di Santa Cecilia e diversi big che fanno la staffetta tra una canzone e l'altra di Sgt. Peppers.

L'esperimento è molto ambizioso, e riuscirà per metà.

Si parte con "Sgt. Peppers.." con Pagani alla voce e ai cori gli Apple Pies, che accompagneranno tutta l'esibizione. Pagani è un gran musicista ma forse la voce è il suo punto debole, e il pezzo un po ne risente.
A seguire arrivano Raf per una discreta "With a little help from my friends", i Velvet per una rockeggiante "Lucy in The sky whit diamonds"; poi è la volta di Max Gazzè, Marina Rei che suona anche la batteria acustica, e Paola Turci: insieme confezionano la migliore esibizione della serata, cantando "Getting better", cori perfetti e ottimo arrangiamento.

Continua il susseguirsi di big ma la qualità inizia un po' a calare, perché alcuni, come Renga o Nicky Nicolai, nonostante cantano benissimo, sono visibilmente insicuri perché non conoscono a memoria il testo; il primo lo leggerà stile karaoke su di uno schermo, peggio fa la Nicolai, che regge un foglio in mano sbagliando anche l'attacco di una strofa.
La beffa però arriva proprio da Pagani che a "Good Morning Good Morning", non si ricorda di attaccare a cantare e non potendo far finta di niente simula il suicidio e chiede scusa ad una platea che invece sa a memoria ogni brano.
Eugenio Finardi e Manuel Agnelli invece sono stati abbinati a canzoni che non rendono degne le loro voci, soprattutto Agnelli meritava un pezzo più alla sua portata come la stessa "Sgt Peppers.." e non un pezzo più delicato come "A day in the life".

Altre note positive comunque ci sono: bravi Giampaolo Ascolese & Isoritmo, che inscenano un'ottima "Within you without you", e anche Alex Britti anche se esagera un po con gli assoli, ripropone una  "Sgt Peppers.." acustica con una diversa accordatura alla chitarra (sembra un drop D ma non ne sono sicuro).

Un plauso va naturalmente all'orchestra di Santa Cecilia e la band che hanno supportato l'esibizione, puliti e perfetti.

Le valutazioni a fine serata sono queste: visto il prezzo del biglietto (5 €) ne è valsa sicuramente la pena; c'è una disparità di giudizio per le esibizioni, perché i Doctor 3 meritano 5 stellette senza ombra di dubbio; l'idea di Pagani invece, visti i contenuti, poteva uscire molto meglio, aldilà di alcune imprecisioni, qualche ospite mi ha dato l'impressione di essere lì tanto per farsi vedere, infatti non sapevano neanche i testi delle canzoni... quindi non vado oltre le 3 stellette...la media quindi è 4!

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