"No Baggage" è la seconda prova da solista di Dolores O'Riordan che ci rende partecipi ai cambiamenti avvenuti nella sua vita. Pienamente soddisfatta dei figli, della casa in Canada, superato il lutto per la madre del marito, ci propone un disco sereno, rilassato che, come di consueto, si rispecchia nel suo nuovo look, capelli corti (non troppo), ciuffo scalato, bionda e sopratutto abbronzata come non era mai capitato di vederla, a completare tutto abiti total white.
Se "Are You Listening?" ci aveva colpito per la sua vena rock, "No Baggage" ci culla con melodie pop di qualità, che però lasciano un po' con l'amaro in bocca. La voce di Dolores rimane la stessa, sempre valida, sempre varia, eppure "addomesticata" in quest'album. Se l'album non è stato sentito per intero da molti (le vendite non arrivano a quelle del precedente lavoro) il singolo (al quarto posto nella track list) "The Journey" è stato riproposto più e più volte radiofonicamente e televisivamente, portato anche al Coca-Cola Live @ MTV - The Summer Song e piazzatosi nei quattordici finalisti; è una canzone gradevole, solare, che potrebbe somigliare al singolo dei Cranberries "Stars", insomma un buon singolo, che di fatto traina il disco. "It's You", che invece occupa il terzo posto della track list, è stato anch'esso eseguito live per MTV in una verione acustica durante lo show di Valentina Correani, che non riesce mai a nascondere (e perchè dovrebbe?) la simpatia che prova per Dolores, la canzone è stata ispirata dal padre ed è una bella dichiarazione d'amore alla famiglia in stile O'Riordan.
A far resuscitare il rock in quest'album ci pensa la seconda traccia "Skeleton" onesto pezzo rock, in cui la cantante invita al confronto con gli "scheletri nell'armadio" e parallelamente alla riflessione sul fatto che non si può "correre più veloci del proprio scheletro", canzone ben riuscita, se non fosse che ascoltandone la base, si riconosca una chitarra elettrica pericolosamente vicina a quella di "Loser"del precedente album che, chissà perchè, torna in una versione leggermente modificata nel b-side (che aveva che non andava?). Per stare sulla riga di "Loser" e della serie a volte ritornano troviamo al settimo posto "Apple of My Eye", quasi copia-incollata da "Are You Listening?", ammettiamo che è una canzone ricca di fascino, e che i motivi che spingono la O'Riordan ad inserirla nell'album sono prettamente affettivi, ma io mi domando, in due anni, come mai Dolores ci ricicli due canzoni già collaudate? Invece, proseguendo all'ottavo posto, troviamo qualcosa di nuovissimo, ovvero "Throw Your Arms Around Me" che ci mostra una Dolores etnica alle prese con una melodia dai risvolti indiani. Più coerenti, sia con la nuova politica che con il disco precedente, "Fly Through" e "Tranquilizer", canzoni carine dai risvolti pop rock. Una canzone che per tematiche concorda, ma per sound fa a pugni con "Salvation", è "Be Careful", che al sesto posto nell'album gioca le sue carte di ballata pop, ricordando un po' "Fee Fi Fo", per dire "non bevete, non drogatevi". Al decimo posto abbiamo "Lunatic" che suona a tratti come invito, e ad altri come minaccia, questa canzone condivide con "Stupid" (quinto brano) il pianoforte in sottofondo, strumento ampiamente sfruttato da dolores nel disco. Per ultima ho tenuto la prima traccia, che è a parer mio uno dei momenti migliori del disco: "Switch Off the Moment"; è il pezzo in cui io vedo l'Irlanda dei primi lavori con i Cranberries e che ci fa riflettere come dall'insonnia, i grandi cantanti, possano tirar fuori delle belle canzoni.
In conclusione posso dire che, a chi non è piaciuta la Dolores solista di "Are You Listening?" questo disco piacerà anche meno, a chi non è mai piaciuta dolores dal '92 questo disco non farà cambiare idea (va detto che Dolores o piace o viene disprezzata, non c'è via di mezzo), ma per i fan questa è una nuova tappa della vita della cantante, che finalmente sembra procedere in piano. Benché io preferisca i suoi lavori pià rock in quest'album Dolores fa un buon uso delle sue conoscienze pop, certo si ascolta con piacere, ma noi aspettiamo ancora la prossima "Zombie", che se non erro esiste già ed è "Hollywood", che però pare dimenticata, se non cancellata da questo disco, Dolores si sente ad Hollywood ora.
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