Il sito Arlequins li definisce fondamentali. Il gruppo è composto da quattro elementi di base a Dusseldorf ma può essere considerato multietnico comprendendo musicisti tedeschi, polacchi ed ungheresi. Sviluppano atmosfere che sanno spaziare con omogeneità tra la cosmic, il folk e lo psych ma naturalmente non manca una sfumata ogni tanto di prog come in un buon soffritto che si rispetti fatto col Marsala secco. Unica uscita per loro ed è un vero peccato perchè il disco ha retto molto bene il passare degli anni per il suo ottimo equilibrio musicale tra gli stili, a volte potreste trovare momenti scuri o claustrofobici, colori cupi, ma è quel che a me piace molto e scusatemi. Serve, come in buona parte per il krautrock, sganciarsi dagli stereotipi anglosassoni o americani, questa è musica europea con quattro soli brani ed una copertina essenziale. Troverete un organo a volte liturgico, un flauto evanescente, arpeggi di chitarra che sembrano arrivare da molto lontano ed il tutto mescolato con rumorismo mai invadente. Immergetevi in questo sapore plumbeo e tralascio i riferimenti ai gruppi più blasonati degli anni a seguire perchè i DOM incidevano questo già nel 1970.
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