Le Tenebre hanno oltrepassato il confine conquistando una buona parte di terra alla Luce.

Siamo nel 1971 ed il professor Keith Keyes della North Wales University si cimenta con l'occulto e dopo il più "floreale" singolo dell'anno precedente "Lady Ladybird b/w People In The Street" (sempre a nome Dr. Z) insieme alla fidata sezione ritmica formata da Bob Watkins (batteria e percussioni) e da Rob Watson (basso) licenzia questo incredibile lavoro, diventato negli anni il disco più ricercato dell'intero catalogo dell'etichetta inglese Vertigo Swirl Label... di cui si narra ne esistano solamente 80 copie.

Keyes ci racconta la propria visione della vita oltre la vita stessa, anzi si (ci) spinge più in là, aprendo il disco con una sorta di Dieci Comandamenti all'inverso, "Evil Woman's Many Child" sono la voce sussurrata della coscienza dell'uomo e quella cantata della sua mente che ci elencano le più profonde bassezze che il genere umano può raggiungere in una sorta di percorso "salvifico" direttamente nelle braccia del Demonio... "Offer any passion to your mind, Let the Devil free to show his hand, And stop me - if you can, Yeah if you can, Kill, kill, kill" chiudono questo malefico e tesissimo brano, giocato su una struttura tipica del prog inglese del periodo (ma infinitamente più tetro ed oscuro), ma che vive con angoscia dall'inizio alla fine le ustioni dell'animo umano, dove il clavicembalo e le tastiere di Keyes sopperiscono magnificamente all'assenza di una chitarra. "Spiritus, Manes Et Umbra" è semplicemente la visione del Bene e del Male che è contenuta in ognuno di noi, per cui Keyes definisce la nostra anima come la somma di 3 distinte essenze, Spiritus è la parte destinata al paradiso, Manes all'inferno ed Umbra a vagabondare per l'eternità sulla terra. Il brano inizia con le tre parti dell'anima ripetute con voce glaciale in un onirico mantra che guidano il brano alla parte centrale, dove il clavicembalo di Keyes si pavoneggia sulle ritmiche tribali di Watkins, il quale prende possesso pieno della scena in un estenuante assolo, marcio e corrotto fin nel profondo... salvo nel finale riprendere la litania iniziale "Three parts to my soul, Spiritus, Manes et Umbra".

Certo l'Oscuro è una presenza ingombrante e totalizzante nella piccola e debole anima umana, tanto che è Spiritus a cercare un po' di luce e si lancia in un omaggio al Creatore per la bellezza che riempie la terra, "Summer For The Rose" è isterica nel suo incedere quanto in cerca di redenzione nel testo anche se subito arriva la ballata progressiva "Burn In Anger" dove la debolezza della carne decreta la resa di Manus verso le profondità degli inferi, con una parte che sembra presa direttamente dai momenti più riflessivi ed "ispirati" di "The Wall" dei Pink Floyd... 8 anni prima. "Too Well Satisfied" inizia con un altro duello clavicembalo-batteria, fino all'arrivo della voce che racconta di come alla fine la "nuova Vita" negl'inferi non sia molto peggio di quella vissuta sulla terra, ricordando molto la predica del Pink-gerarca nel già citato concept di Waters e soci. E siamo arrivati alla fine... "In A Token Of Despair" sono 11 minuti scarsi di sublime bellezza. Il brano è aperto dal rumore del vento che sembra spazzare il gelido deserto che è l'anima umana... l'estrema solitudine dell'Umbra "I have been undead for just a year, I have felt the torment and the fear, And I yearn to know, I'm my shadow of a man, Who I now am", con un commovente pianoforte che prende possesso del brano portandolo in un moderno medio-evo dove la voce secca di Keyes lamenta le sue ossessioni più profonde e... umane.

Poco si conosce di questo trio, ma forse è meglio così. Meglio non approfondire l'Oscurità, ma lasciare che le note di questo lavoro ce la raccontino. "Burn - burn in anger, Burn - deny belief, Burn - burn in anger, Drink your sorrow, sup your grief"

Meraviglioso.

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