Dai Blue alla carriera solista senza battere ciglio (o quasi). C'è che dice che sia il bello della boyband: Andrew Lloyd-Webber non si pronuncia ma a dicembre 2004 scommette su un grande futuro come solista (e siccome si tratta di una leggenda del musical, l'opinione pesa parecchio).

Il complimento è tutto per Duncan James, 1 metro e 80 centimetri di bellezza, inglese fino al midollo (è nato a Salisbury, nel Wiltshire, il 7 aprile 1979). Quando si dice partire a tutta birra: dopo un paio di esperimenti come cantante, nel 2000 Duncan James entra a far parte dei Blue. Da qui in avanti è tutto un susseguirsi di vendite record, fan in delirio e fama a go-go. Ma non ci vuole molto perché ognuno dei ragazzi-blu cominci a guardare con interesse alla carriera solista: non si tratta di porre fine ai Blue, dicono, quanto piuttosto di esplorare nuove strade.

Il primo a farlo è proprio Duncan, che nell'estate del 2004 riceve la classica offerta che non puoi rifiutare: Andrew Lloyd Webber gli chiede di cantare uno dei brani di "Lady In White", suo ultimo musical (dopo aver fatto la storia con "Evita", "Jesus Christ Superstar", "Cats" e "Il Fantasma Dell'Opera", mica robetta). Il brano si intitola "I Believe My Heart", viene cantato in coppia con Keedie, pubblicato come singolo da EMI e raggiunge la seconda posizione in patria. Mica male, come ipotesi di carriera solista. Le cose si fanno più serie qualche mese dopo: EMI-Virgin gli offre 500.000 sterline per realizzare il suo primo album solista. Lui accetta, coinvolge Lloyd Webber nella composizione di un paio di brani e si prepara per l'avventura.

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