Dato che ho recensito il (merdoso) film basato sull’omonimo videogame, mi sento in dovere di recensire l’anime basato anch’esso sul videogame “Street Fighter II”.

Prodotto in Giappone nel 1995, fu distribuito in Italia qualche anno più tardi (nel 1997, quand’ancora avevo 17 anni ed ero, fisicamente, funzionante). 

Devo dire che “Street Fighter II” come gioco mi ha sempre attirato ma non ci ho mai giocato molto, in sala giochi, perché ero una vera merdaccia. Non riuscivo a combinare un cazzo, nemmeno co i personaggi più forti. Meglio al Pc dove predisponevo di infinite possibilità di continuare.

Tralasciando questi ricordi, mi preme fare una doverosa precisazione. Seppur l’anime in questione porta il nome di “Street Fighter II Victory” (il “Victory” non l’ho mai capito), con “Street Fighter II” non c’entra un benamato cazzo. Anzi, l’anime sembra essere molto più ispirato al videogame “Street Fighter Alpha” e successivi (i miei preferiti). E, questo, sia a livello di trama, sia a livello di character design. Se è vero che alcuni personaggi risultano differenti nell’aspetto (a cominciare da Ryu che ci viene presentato come un ragazzino di 16 anni con i capelli a punta, Chun-Li, 15 anni, molto più graziosa nel design dell’anime e, non ultimo, Charlie totalmente differente dal personaggio del videogame), molti altri “illustri colleghi” da street fighting non compaiono neppure (come Blanka o Honda). 

Insomma, questo piccolo stravolgimento potrebbe aver reso l’anime poco godibile, specie agli occhi dei fan più accaniti di “Street Fighter II”.

Altra cosa che si è decisa di attuare, è stata quella di lasciare inalterati i nomi occidentali dei personaggi, per non stravolgere ulteriormente la trama. Per chi non lo sapesse, nel paese del Sol Levante, laddove game & manga sono stati partoriti (anime compreso) i nomi sono totalmente differenti. Ad esempio, M. Bison occidentale è il Comandante Vega orientale; il pugile Balrog è Bison in oriente; il guerriero “volante” mascherato Vega è, in oriente, Balrog. Charlie in oriente si chiama Nash e, infine, Akuma (il mitico Akuma!), in oriente si chiama Gouki. 

Altre note (dolenti) sui personaggi. Nel videogame “Street Fighter II” la Shadow Law (l’organizzazione di Bison) è, essenzialmente, composta da Sagat, Balrog e Bison stesso. Qui, invece, ritroviamo Sagat, indiscusso e famosissimo (nonché temutissimo all’interno del carcere) campione di Muay Tay, tra i buoni, rinchiuso in un carcere in Thailandia a causa dell’Ashura (“filiale” della Shadow Law). Carcere nel quale si scontrerà con Ryu, diventandone amico.
Nella realtà (quella di “Street Fighter Alpha” e dello "Street Fighter-World" nei manga), invece, Sagat e Ryu sono legati da una rivalità storica. Infatti quest’ultimo, in un combattimento, lo colpì duramente lasciandogli una cicatrice lungo l’intero petto e sconfiggendolo, conquistando, così, il titolo di vincitore del torneo di “Street Fighting”. Infatti, nel videogame di “Street Fighter Alpha” è proprio Sagat ad essere l’avversario finale di Ryu e, quando i due si incontrano, questi si tocca la cicatrice giurando vendetta.

Ancora, il personaggio di Balrog è completamente fuori luogo! Oltre a non essere un pugile (anche se possiede le caratteristiche fisiche) diventa un agente dell’Interpol corrotto e pagato da Bison per uccidere l’Ispettore Dorai, padre di Chun-Li, incaricato di investigare sulla Shadow Law. 

Tralasciando questi dettagli, è possibile, altresì, desumere un fortissimo legame con “Street Fighter Alpha 2 e 3” nei quali, il boss finale di TUTTI i fighters è Bison. Il legame in questione è rappresentato dall’inserimento, ad esempio, di Charlie, grande amico di Guile (forse l’unico elemento di connessione con “Street Fighter II”, sia nell’aspetto sia nel ruolo di sergente dell’aeronautica). Il povero Charlie, oltre ad essere stato completamente ridisegnato e reso irriconoscibile (da biondo, diventa castano e barbuto!) è destinato a crepare anche nell’anime (infatti sia in “Street Fighter Alpha” che in Street Fighter Alpha 2” Charlie, scontrandosi con Bison, pur risultando vincitore, ha un finale che lo vede morire. Mbah! Tuttavia, in “Street Fighter Alpha 3” si prenderà la sua rivincita!). Ulteriore legame con la seria “Alpha” è la presenza della gnocca per antonomasia Cammy White, killer su commissione di Balrog, che avrà come compito quello di eliminare Dorai (in realtà lei crede di dover eliminare un pericoloso agente infiltrato e corrotto. Quando scoprirà la verità, per Balrog, saranno cazzi amari o, meglio, parafrasando una celebre fase del mitico Lino Banfi, per Balrog saranno “volatili per diabetici”!!!). Non finisce qui. Il personaggio di Fei Long, ad esempio, è un ulteriore elementi di connessione con la serie “Alpha-game”. Nato come “tributo” al mitico Bruce Lee, fu inserito per la prima volta in una delle serie successive a “Street Fighter II” (“Super Street Fighter II” nel 1993). Ce lo ritroveremo in “Street Fighter Alpha 3”, fortissimo e micidiale. Mentre nell’anime assisteremo solo ad un paio di scontri. Il primo con Ken (molto bello) che lo vede perdente, il secondo con Cammy dove non ci saranno né vinti, né vincitori.

Passando, adesso, alla trama dell’anime, questa si sviluppa in 29 episodi, tutto sommato godibili e ricchi di colpi di scena. 

Brevemente, Ryu, dal Giappone, riceve una lettera di Ken che lo invita in America a stare con lui per u po’ di tempo. Senza pensarci su, Ryu si fionda dal suo vecchio amico, con il quale ha condiviso gran parte dell’infanzia. Ken Master (nome completo del personaggio) ospiterà Ruy a casa sua. E per festeggiare decideranno di andare, di sera, in città a far baldoria in un pub dove incontreranno i soldati dell’aeronautica. Non mi dilungo più di tanto. Sta di fatto che sia Ryu che Ken le prenderanno di santa ragione, non dai soldati, ma da Guile da solo contro, che si dimostrerà un colosso imbattibile.

Da qui, la decisione di partire per il mondo al fine di incontrare tutti i migliori street fighters per poterli sfidare. Hanno inizio così le avventure del duo che, poi, diventerà un trio (si aggiungerà Chun-Li, il personaggio meno serio di tutta la serie che perderà la testa per Ken….). 

Nel viaggio in Thailandia scopriranno, grazie a Sagat, l’esistenza dell’Hado, una forza spirituale molto forte che solo un asceta indiano conosce. Ed è in India che conosceranno Dalshim, all’inizio ostile, poi capirà le buone intenzioni dei ragazzi e insegnerà l’Hado a Ryu che, a sua volta, trasformerà questa energia spirituale in energia offensiva (l’Hadoken).

E, qui, non ci siamo proprio. Perché sia Ryu che Ken hanno sempre conosciuto e saputo usare l’Hadoken, mossa fondamentale della scuola Yuen alla quale appartengono. Istruiti nella fittizia disciplina dell’Akatsuken dal loro maestro Gouken, hanno imparato le tre principali mosse letali della loro arte marziale, ossia il Tatsumakisenpukyaku (il famoso calcio a “girandola”), lo Shoryuken (o pugno del drago) e, infine, l’Hadoken (colpo dell’onda). 

Questa discrepanza con il manga e con il videogame non la digerisco proprio, anche perché, solo Ryu riuscirà a padroneggiare l’energia dell’Hado, mentre Ken ci riuscirà verso la fine, inventandosi una mossa dal nome ridicolo (che non significa proprio un cazzo), ovvero l’”Hado-Shoruyken”. La mossa letale di Ken è sempre stata lo Shoryuken, con diverse varianti (come lo “Shin-Ryuken” o lo “Shoryu Reppa”).

Fondamentalmente, nelle tecniche, Ruy è sempre stato superiore nell’utilizzo dell’Hadoken, mentre Ken in quello dello Shoryuken (che al massimo livello diventa infuocato).

Tutti questi particolari, il loro inserimento, avrebbero reso l’anime molto più bello e interessante. 

Se è vero che quello pseudo “Hado-Shoryuken” si infuoca è anche vero che non ha nulla a che vedere con l’Hado vero e proprio che è, di per se tutt’altra cosa. Comunque sia, l’anime, ripeto, non risparmia colpi di scena. Dal rapimento di Ryu dal forzuto (e idiota) Zangief, dalla sottomissione di Ryu e Chun-Li a Bison (che violenterà fisicamente Chun-Li …. Pedofilo di merda!) con l’impianto di un microchip per il controllo della volontà che vedrà scontrare i due amici in un epico duello all’ultimo sangue (e qui si intravede una “fievole” connessione con il manga, dove i due amici sono destinati a sfidarsi in un duello mortale che mortale non è nell’anime); al combattimento tra Vega e Ken nella gabbia d’acciaio dove il torero spagnolo (Vega è un torero) salta come una molla e sferra mosse micidiali fino al duello finale a 3 con Bison, che vedrà protagonisti Ryu, Ken e Bison decisi a salvare la pelle, nonché le palle e, dulcis in fundo, il destino del mondo (ma perché i cattivi vogliono sempre dominare il mondo?). E sarà qui che assisteremo al potere onnisupremo di Bison che non si risparmierà minimamente, fino ad utilizzare il suo “Psycho Crusher”, arma devastante e ulteriore elemento di connessione con la serie “Alpha”.

Che altro dire? Poco e niente. 

La serie l’ho trovata godibile. Gli elementi di connessione con “Street Fighter II” sono davvero miseri (Guile, Zangief e Dhalsim). Neppure Ryu può definirsi tale per via del character design che lo stravolge. Idem dicasi per Chun-Li e Ken (quest’ultimo molto più simile al design di “Sreet Fighter Alpha”) e, a questo punto, non vedo proprio perché si sia voluto intitolare la serie animata “Street Fighter II Victory”, con quel “II” che non ci azzecca proprio. Sarebbe bastato “Street Fighter” e basta.

Bison è di una cattiveria allucinante. Sagat è troppo buono, Balrog è troppo coglione, Fei Long viene completamente sminuito nel ruolo (io gli avrei dato un ruolo più in rilevo…) e Cammy…. ptroppo arrapante per essere solo un disegno animato…..

Fondamentalmente l’anime, che gode dell’ottima soundtrack “Tra Cielo E Terra” dei Dhamm, nel complesso, è riuscito (tranne qualche episodio dove si tende a mettere troppo la carne sul fuoco e a tirarla per le lunghe). E può tranquillamente passare la sufficienza pur non accaparrandosi i pieni voti.

Infine, una curiosità. Prima ho menzionato il personaggio di Akuma, e non l’ho fatto per caso. Infatti, Akuma appare sporadicamente in alcuni degli episodi dell’anime (lo troviamo in India o, ad esempio, in ospedale con un braccio ingessato). La ragione di queste comparse, davvero idiote, non le ho capite.

Mi è spiaciuto moltissimo on vedere in azione il mio personaggio preferito di tutta la “Street Fighter-Saga”, il più forte, potente e “completo” sotto ogni punto di vista. Colui che per primo ha risvegliato il “lato oscuro dell’Hado”….. 

Ma questa è un’altra storia che, forse, vi narrerò in una (probabile e solo eventuale) recensione del manga di Street Fifghter (o del videogame, serie “Alpha”, la mia preferita).

Per adesso, mi limito a salutarvi e a invitarvi a gustarvi l’anime in questione, qual’ora non l’avesse già fatto.

Sayonara a tutti, guys!

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