Brasil Instrumental n.3

Stasera le cose non vanno troppo bene. E' un venerdí sera che avrei voluto dedicare alla capoeira. Di solito la roda è alla domenica e il mio benedetto lavoro in questo giorno non mi da tregua. Ho i classici sintomi d'influenza e poca voglia di cantare e di muovere il corpo. Quando sono cosí mi sento anche un poco incazzato, e non riuscendo a sfogare tale incazzatura mi viene la tristezza. E allora è inutile ascoltare i Melvins, decisamente meglio sono le atmosfere di questo album di Gismonti.

Questo venerdí poi non è come tutti gli altri, è il venti di novembre, data in cui si dice sia stato ammazzato Zumbi dos Palmares, il piú importante capo delle ribellioni degli schiavi africani in Brasile contro i coloni europei, capo indiscusso del quilombo dos palmares.

Il venti di novembre diventa una data sempre piú importante per ricordare che il razzismo esiste ancora; che la libertà l'hanno conquistata i negri con le loro ribellioni e non gli è stata regalata dalla principessa Isabel; che il tredici di aprile, data ufficiale dell'abolizione della schiavitú, non saremo lí a festeggiare con gli amici del potere, perché come dice Chomsky: "la libertà senza opportunitá è un regalo del diavolo", citazione che spiega perfettamente i disagi sociali che il Brasile vive oggi.

E allora visto che oggi non ho giocato né suonato per Zumbi, dedico al leader negro questo capolavoro di Gismonti. "Danças dos escravos" (danza degli schiavi) é un nome musicalmente forte, richiama il cakewalk del maestro Debussy, e se i due hanno in comune lo strumento, in questo album Gismonti ci porta nel suo mondo con la sola chitarra acustica, senza nessuno ad accompagnarlo. Per uno come lui cresciuto col pianoforte, una sei corde di certo è poco e allora dieci anche se non gli bastano per arrivare all'estensione del piano sono sufficenti per procurargli qualche tendinite.

Gismonti è un virtuoso. La sua arte è di lapidare le note e gli accordi con sublime maestria e precisione. Ma non è come tanti intagliatori musicali che lavorano con perizia su materiali vetrosi, quelle che lui lavora sono pietre preziose vere, che non ci si stanca mai di sentire nella continua ricerca di qualche luccichio nascosto.

"Danças dos escravos" è meraviglioso, ha una profonda forza espressiva, ed è eseguito con una ricchezza e generositá, che lascia a bocca aperta già dal primo ascolto. Tutte le composizioni sono sue esclusa 'Treinzinho Caipira" del maestro Heitor Villa-Lobos.

Lo dedico a tutti quelli che amano la chitarra acustica, che amano le cose fini e sono curiosi di ascoltare della musica strumentale difficilmente catalogabile.

Lo dedico a tutti gli esclusi, a chi si ammazza di lavoro tutti i giorni per un salario da fame, a chi lotta per un mondo di pari opportunitá.

Lo dedico a Zumbi dos Palmares e a tutti i martiri per la libertá.

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