Avete mai provato ad immaginare come avrebbe potuto suonare l'Edda di Snorri se fosse stata messa in musica? Bene, questo stupendo album è la risposta. Anzi, questo album è l'Edda in musica.

Per chi non lo sapesse, l'Edda in prosa è un testo risalente al XIII secolo, scritto dall'erudito islandese Snorri Sturluson come manuale per gli scaldi (dal norreno skald, poeta), contenente la summa della mitologia norrena pre-cristiana. A questo capolavoro della letteratura nordica gli Einherjer hanno attinto per dare vita ad "Odin Owns Ye All". Chi avesse conosciuto gli Einherjer grazie al loro primo album, "Dragons Of The North", troverà qui delle notevoli differenze. Innanzitutto il cantante: la roca voce di Rune Bjelland è stata sostituita da quella più versatile di Ragnar Vikse. Ma è la musica nel complesso ad essere cambiata: il viking delle origini si è trasformato in un suono ancora più (se possibile) epico. Insomma, per affrontare un argomento simile si è reso necessario adeguare la musica al tono della narrazione. Ed è proprio questo che cattura ascoltando l'album: la maestosità e l'epicità che ci descrive l'origine, l'evoluzione, la distruzione e la rinascita del mondo secondo i Vichinghi.

La realizzazione di un disco del genere era scritta nel nome stesso degli Einherjer, nome che nella mitologia nordica indica i caduti in battaglia che risiedono nel Valhalla ("Aula dei prescelti") in attesa dello scontro finale che avverrà alla fine del mondo. Dopo una breve intro strumentale si aprono le danze cominciando proprio dall'inizio: "Out Of Ginnungagap" narra infatti della creazione di tutto ciò che esiste dal nulla del grande abisso primordiale Ginnungagap ("Baratro degli abissi"), "Clash Of The Elder" ci ricorda dello scontro tra i giganti avvenuto all'alba dei tempi. "Odin Owns Ye All" è invece un vero e proprio inno alla potenza e alla saggezza di Odino, Allfather, padre di dei ed uomini. Via via vengono poi gli altri brani che narrano le vicende divine, le battaglie, il destino degli uomini dopo la morte, in un crescendo di pathos man mano che ci si avvicina al tragico epilogo finale, il Ragnarok ("Crepuscolo degli dei"), seguito però dalla rinascita di un nuovo mondo e di una nuova generazione di uomini ("A New Earth"). Il tutto senza cali di tono o passi falsi, a riprova dell'impegno, anche a livello di testi, che questa band norvegese ha profuso nel confezionare questo album.

"Odin Owns Ye All" è dunque un disco che si lascia ascoltare dall'inizio alla fine senza stancare e senza annoiare, che unisce l'epicità tipica del viking ad elementi prettamente folk dando vita ad un gioiello che non può mancare ai cultori del genere. Certo qui le radici black sono difficili da rintracciare, ma per una volta hanno ceduto di buon grado il passo a mezzi espressivi più adatti ad un argomento tanto "nobile". In conclusione non resta che un'ultima cosa da ricordarvi: Odin Owns Ye All!

ps: alcune parti del disco rendono meglio se ascoltate impugnando un bel boccale ricolmo di birra (o idromele), magari sbattendolo con quello del compagno vicino.

  1. Leve Vikinngeaanden
  2. Out Of Ginnungagap
  3. Clash Of The Elder
  4. Odin Owns Ye All
  5. Remember Tokk
  6. Home
  7. The Pathfinder & The Prophetess
  8. Inferno
  9. A New Earth
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