Per vedere (seee vedere) un concerto degli Zeke bisogna prepararsi, non puoi presentarti davanti a Donny e starli a guardare, o peggio ancora a pogare per poche songs, lasciando mestamente la pista dopo un po' con coda tra le gambe annessa (pista si, niente transenne, il bello dei concerti nei piccoli locali è che sei libero di fare quello che ti pare, sei dentro a un club non un palazzetto umido che odora di gomma e vernice).
Dicevo la preparazione è molto importante per la buona riuscita della prestazione (tua non del gruppo, loro son messi mooolto meglio di te come aiutini).
Ad un concerto così non ci si droga, manco per il cavolo, bisogna dilaniarsi di birra e superalcolici vari. Il concerto durerà al massimo un'ora esclusi i gruppi prima (considera però che non ti sbatterai tanto con loro) quindi non avrai bisogno di energizzanti. Essendo venerdì poi, tieni conto che domani minimo devi lavorare 4-5 ore, quindi è meglio ritrovarsi belli spompati e andare dritti in branda piuttosto che girare per strada su di giri urlando "Revoluuutiooon".
Allora tutti pronti al baretto in centro prima di partire (c'è una mezz'oretta di strada). Giù di birre medie, su bicchieri da pinta (quindi a tubo), cosa che da una sensazione di maggior potere su quello che hai in mano. Minimo minimo prima di partire devi avere in corpo 2-2,5 litri di bionda oppure2 se è rossa (la Guinness non è compresa sulla scala), coadiuvata da un paio di shooters o un buon Jack Daniels (accompagnato da mezzo bicchiere di acqua a temperatura naturale su bicchiere largo, i particolari son quelli che contano).
Si parte. In auto è meglio non ascoltare quello a cui stai andando incontro, quindi se vai a vedere gli Zeke ci sta bene un doom mooolto lento (tipo Burning Witch o Reverend Bizarre) oppure un cosetta leggerina (che ne so le Cocorosie o gli EyeHateGod). Arriviamo al Transilvania che già il primo gruppo sta suonando. Non li conosco manco per il piffero, ma entrando sento che stanno coverizzando"Shake Your Blood" dei Probot, quindi mi do un po' al twist, ballando davanti alla porta del locale. All'entrata becchiamo due degli Ojm che, cordialmente, si sforzano di capire con noi chi possano essere, ma manco loro si ricordano (la differenza è che, essendo i gestori, li hanno contattati loro e non io). Pazienza. Dopo aver salutato El Boss (mitica figura della muisica pesante delle nostre parti) ci dirigiamo al primo piano. Si continua con la birra visto che il gruppo non esalta e il branco è assetato.
C'è parecchia gente, cosa rara in questo posto. Accolti in maniera piuttosto freddina arrivano gli El-Thule, che comunque partono bene col loro Stoner bello veloce, poco Kyuss e molto distortolo. Tengono molto bene il palco e dopo l'accoglienza tiepida il pubblico comincia a gasarsi e si intravede qualche cranio shakerarsi. I tre tengono il palco molto bene, soprattutto il chitarraio-cantante, che oltre a essere bravo è pure un bel ragazzone, quindi non dirò che a volte son stati imprecisini (parlo io che vedevo sei persone sul palco). Bravi davvero, sono riusciti ad alzare il livello della serata con uno show tirato e con pochi fronzoli, bravi bravissimi (caz i soldi allora me li porti domani). Io sto seduto, aspetto il momento di scaricare l'adrenalina del pre-show bevendo l'ennesima birra, parlo un po' con tutti, nonostante le due vittime preferite siano due ragazze dark, davanti a me con le tette di fuori. Io e il mio amico chitarraio spegnamo la modalità gentleman e proviamo a convincerle a farcele vedere a un prezzo modico, ma la risposta è negativa. Le due si dedicano all'arte dell'insulto spontaneo e il mio amichetto spegne anche la modalità self-control e piazza un calcione sulla pancia della più agitata. Lo porto via, con la scusa ci facciamo un altro drink, per gradire. Stanno preparando il palco, molto scarno e ridotto all'essenziale per lasciare spazio a quei tre disgrazieeeti.
La gente continua ad affluire, il locale è quasi pieno. Si vede di tutto, dagli SkinHeads TV ai blackster old style di 50 anni, passando per i punkettoni di 16. Dopo una ventina di minuti di attesa arrivano. Delirio. La gente comincia a schiacciarsi in avanti come un branco di formiche, la botta degli Zike è poderosa. I 3(+1) di Seattle sono in forma, il pogo sottopalco è alle stelle, vedo gente che comincia a sanguinare.
Lo show è il classico live-set targato Zeke. Pezzi corti, velocissimi, chitarre come lamette e la voce del baffuto singer che scortica il microfono. Non ci penso due volte, attirato dal colore del sangue, a buttarmi sulla mischia (non prima di aver finito di bere). Il pogo diventa mosh, tengo botta perchè ho la conoscenza, il capo blackster mi osserva e studia i miei movimenti per venire sotto e stendermi a gomitate. Fisso la sua pelata e i baffoni, crede di spaventarmi con il chiodo toppato Burzum, io lo aspetto. Gli Skin stanno a guardare. Alla sfida lanciata dal pelatone rispondo togliendomi la felpa e mostrando con orgoglio la majetta dei Goatsnake. Partiamo. La folla attorno si allarga impaurita, due generazioni a confronto. Il bastardo tiene i gomiti alti, io seguo le regole e vado avanti di spalla. Gli Zeke eseguono "Fuck All Night" e mi carico, all'arrivo di "Revolution" esplodo. Il blackster vola come un passero, scivola come un topo sul pavimento fetido, si rialza. Gira lo sguardo e punta altra gente. Ho vinto io, ATEOMILITANTI 1 - BLACKSTERS 0. Lo show come prevedibile dura un'oretta, non si potrebbe neanche chiedere di più vista l'intensità e lo smacco fisico subito.
Finito il concerto mi fermo a parlare con gli Skin con i quali mi metto a parlare dell'ipotetico busto del duce che ho sul comodino bla bla bla. Le mosche ci cascano e mi offrono da bere. ATEOMILITANTI 2 - SKINHEADS 0. Arrivano le due e dopo l'ultimo bicchiere optiamo per il ritorno a casa. Del concerto degli Zeke non mi ricordo una mazza, sarà l'euforia della battaglia, sarà perchè ti amo ma io ho solo voglia di andare a letto.
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