Nonostante tutto, porgere un orecchio attento alle ultime novità in ambito pop è cosa buona e giusta, basta non aspettarsi chissà quali grandi capolavori e di cose piacevoli, divertenti e ben fatte se ne trovano parecchie; questo dischetto d'annata 2012 per esempio, debutto discografico degli Electric Guest, una band californiana capitanata da Asa Taccone. Il background di questo cantante/songwriter è tutt'altro che incoraggiante: losangelino figlio di papà, ben introdotto nel music-biz e una pessima collaborazione con Justin Timberlake all'insegna del più squallido e patinato trash hollywoodiano che di norma basterebbe a farmi girare i tacchi e rivolgere altrove la mia attenzione, però c'è un però, il tipo ci sa fare, ha un suo stile e una sua identità ben definita, ed è una discreta/buona penna pop, e poi diamine non ho bisogno di giustificarmi con chicchessia, se c'è gente che ancora va dietro a madonna chi sono io per non dargli credito?

"Mondo" è un easy listening moderno ed accattivante, elettronica senza pretese, atmosfere distese e rilassanti, molto estivo nelle sue sonorità ma in maniera molto "subtle", Il genere di disco che si ascolta volentieri sdraiati su un'amaca con un bicchiere di soft drink munito di cannuccia in mano. Sonorità che spaziano da un funky leggero a reminescenze anni '80 con un paio di parentesi sul pop-folk, una voce leggera e sottile, spesso in falsetto, mai fastidiosa e invadente, sostenuta di tanto in tanto da qualche divertente coretto; a parte una stecca imbarazzante come "Amber", semi-ballad svenevole e melliflua di una bruttezza veramente notevole, (sempre sia lodato il tasto "forward") per il resto "Mondo" è un disco più che discreto, che trova i suoi apici nella vivacità spensierata di "Waves" con il suo organetto simil-psichedelico e fresche sonorità folkish e nella brillantezza light-funky di "Awake", che tende a far ondeggiare placidamente la testa piuttosto che muovere il culo, ma per un ascolto spaparanzato sull'amaca di cui sopra è l'ideale. Molto piacevole il trittico iniziale composto dalla bizzarra "Holes", melodia in totale relax e base elettronica ipnotica ed uniforme, "This Head I Hold", vezzosa e ritmata, con la voce filtrata ad "effetto elio", davvero molto carina e "Under The Gun", un testo degno di una versione annoiata e poco ispirata degli Army Of Lovers ed un refrain in falsetto che riesce incredibilmente a plagiare "Any Which Way You Get" degli Scissor Sisters, praticamente solo Venditti con la sua "Segreti/You Shook Me All Night Long" è riuscito in qualcosa di più clamoroso, non male pure questa comunque. Oltremodo pedestri "The Bait", ovvero come riciclare "Tainted Love" per la cinquantesima volta a più di trent'anni di distanza e il pastiche psichedelico di "The American Daydream": Pink Floyd for dummies? Gorillaz? Un po' tutte e due le cose, senza una minima parvenza di creatività; la vera sorpresa di "Mondo" è senza dubbio "Troubleman", una pregevole ballad soffusa e malinconica, dalle sfumature soul che riesce a dilatarsi per quasi nove minuti di lunghezza senza perdere appeal, un esperimento pregevole e ben riuscito.

In questo caso, non starò certo a stracciarmi le vesti perchè gli Electric Guest non hanno ricevuto l'attenzione che meritavano, in un ambito pop frivolo e patinato c'è di meglio, Chromeo, Scissor Sisters e Sam Sparro, tanto per citare un trittico di nomi più o meno noti e televisionati, certo, sono comunque assai più bravi e meno ingessati e stucchevoli degli Hurts, ma per quello basta veramente molto poco. "Mondo" è un ottimo disco mediocre, passatemi questo ossimoro, che per quelle che sono le sue pretese assai limitate raggiunge comunque l'obbiettivo prefissato. Sarebbe anche il mio disco ufficiale dell'estate 2013; eh già, "Tropical Brainstorm" di Kirsty MacColl, che aveva ricoperto questo ruolo nelle annate 2010, 2011 e 2012, è un album infinitamente migliore di questo, però con l'uso smodato e continuato anche le cose più belle perdono efficiacia, ed ogni tanto serve un ricambio. Bene, ho finito la rece, ora mi sento più leggero e posso abbandonare questo tono condiscendente da mezza sufficienza, fiuu, beh dai, ammetterete pure voi che è comunque meglio dell'ennesimo doppione di "The 2nd Law". 

Elenco e tracce

01   Holes (00:00)

02   This Head I Hold (00:00)

03   Under The Gun (00:00)

04   Awake (00:00)

05   Amber (00:00)

06   The Bait (00:00)

07   Waves (00:00)

08   Troubleman (00:00)

09   American Daydream (00:00)

10   Control (00:00)

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