Un uso delle tastiere evocativo, un growl a volte maligno, a volte hardcore, riff potenti, taglienti e i John Petrucci di Finlandia...

Mettete insieme tutto ciò e avrete gli Elenium. Buone premesse, buon risultato. Davvero ottime le capacità tecniche da parte di tutto il gruppo. I due chitarristi si dilettano in un riffing potente e massiccio e in virtuosismi davvero eccellenti. Oltre che essere molto tecnici i due hanno anche un grande orecchio per la musicalità, spesso la buona tecnica è sinonimo di freddezza, ma non nel loro caso, ogni accordo trascina l'ascoltatore in un fiume di emozioni. Jhoannes Salo alla tastiera è artefice di ottime basi a tratti più cupe, altre volte dolci e spensierate, nelle parti solistiche risulta semplice, ma emotivo lasciandosi andare ogni tanto a qualche tocco Jazz, chi si trova immerso nelle atmosfere da lui create sarà preso in un vortice di sensazioni. La parte ritmica formata da basso e batteria ha un sound molto pieno e messo ben in evidenza dalla produzione, alcuni stacchi bassistici di Tuomo Raisanen sono davvero piacevoli, Hansi Allio dietro le pelli invece si trova davanti ad un lavoro di semplice amministrazione, ma lo esegue eggregiamente e con un buon uso della fantasia soprattuto riguardo i piatti. Jukka Pelkonen al microfono si dimostra estremamente versatile e adatta la sua voce alla musica che ha intorno, è in grado di passare da un growl catacombale, ad uno classico, ad un urlato tipicamente hardcore, ad uno scream.

L'album a livello complessivo è davvero buono e contiene al suo interno delle vere perle, citerei: "Challenger Of Gravity" dove i due chitarristi danno sfoggio della loro tecnica con un assolo davvero fulminante, "Twelve" ove a differenza della canzone precedente la coppia delle sei corde sforna un assolo meno tecnico, ma davvero sentito ed emozionante, accompagnati da un grande lavoro di Salo alla tastiera, e per finire "Eyes Grow Colder" brano dove il basso è messo in maggiore evidenza ed ha la possibiltà di deliziare l'ascoltatore con il suo suono caldo ed emozionale.

Se tutte le canzoni fossero sul livello di queste tre saremmo davanti ad uno dei migliori lavori da molti anni a questa parte, purtroppo però la discontinuità è la pecca di questo album, a piccole perle si contrappongnono brani sempre di buon livello, ma non degni di nota particolare e questo preclude al disco un voto di eccellenza. In ogni caso per gli amanti del genere un ascolto a questo lavoro risulta consigliato.

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