Elesde è un progetto tedesco di synth pop o dance, che strizza l’occhio all’EBM e, perché no, pure alla Techno, senza disdegnare qualche goticismo.

“Tanz Mit Mir” esce nel 1998, periodo un cui gli And One sono nel pieno della loro attività creativa (se così vogliamo chiamarla) prima che ammorbidissero i suoni e virassero in direzione di una dance banale e masticabile, mentre parecchi gruppi più o meno storici e famosi facevano uscire album a ripetizione, caratterizzati da massiccio uso di elettronica a ritmi ballabili (si veda per esempio i buoni Laibach). Tornando ai Nostri, bisogna dire che il sound anni 90 si sente tutto in questo disco, specialmente nelle basi e nei battiti. Nonostante la voce femminile, tutt’altro che melliflua, il suono risulta spigoloso, con un’elettronica non proprio raffinata, in tipico stile tedesco: mi sarei immaginato questa roba messa a palla in un capannone industriale, in qualche rave party o giù di lì, popolato da persone in spolverino nero o gadgets coloratissimi. La tracklist è composta da soli 10 brani di cui molti presentano fondamentalmente la solita base. Insomma, un prodotto un po’ di merda se non si è appassionati o collezionisti del genere. “Im klinischen Sinne” e la titletrack “Tanz Mit Mir” segnano il percorso distinguendosi come brani leggermente migliori rispetto al resto del disco quasi tutto uguale. Quasi uguale. Infatti nel mazzo, spicca qualcosa di diverso, di avulso dal contesto (per fortuna), un vero jolly: è “Darkness Party”. Su una melodia da ninna nanna nordica si parla allegramente di angeli caduti morti, satanisti danzanti, profanazioni, peste, figli di Statana, croci rovesciate e quant’altro di possa immaginare di tetro, oscuro e blasfemo, il tutto incorniciato da un’atmosfera surreale e, oserei dire, scherzosa. Un colpo di genio oppure no, chissà. L’importante è che ci sia questa piccola perla nera che in alcuni ambienti è divenuta ormai un brano cult.

Di questa band si sono perse le tracce (e non intendo diventare matto per trovare nuove fonti), non che se ne senta la mancanza, ma, per quei tre minuti di sabba macabro e delirante, gli Elesde meritano una piccola menzione su DeBaser e pure una stellina in più.

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