Pochi anni fa, in concomitanza con il decennale degli Emperor la Candlelight ha messo sul mercato un doppio disco di celebrazione del terzetto proveniente dal Telemark, summa dei numerosi lavori pubblicati dal gruppo.

Il concetto di Best Of in campo Metal assume un significato diverso da quello di un genere da classifica come il pop: anche l'ascoltatore più disattento conosce la discografia della sua band preferita, di cui compra i dischi più recenti come i più vecchi; in campo metal estremo poi, dove la passione si trasforma in frenesia d'ascolti, il Best Of rimane qualcosa di impensabile, lontano. La Candlelight però sembra ignorarlo, e propone su mercato un prodotto allucinante, nella forma come nelle dimensioni, frutto di una politica sciagurata concretizzatasi durante gli ultimi anni. Ma andiamo con calma.

"Scattered Ashes" si divide in due parti : il primo CD offre una carrellata dei brani di maggior successo degli Emperor, una sorta di Greatest Hits che spazia lungo tutta la carriera dell'Imperatore: dal primo omonimo all'ultimo "Prometheus". Ogni album è rappresentato da un paio di canzoni, qualcuna in più per il capolavoro "In The Nightside Eclipse". Niente di scandaloso, apparentemente. Il secondo CD invece presenta alcune "chicche", tra cover di gruppi storici della scena Black e non (Mayhem, Bathory, Merciful Fate); "arricchiscono" alcuni remix, tracce rare e perle dimenticate dagli albori della band. Anche qui apparentemente una scelta azzeccata quella di offrire ai fan storici una serie di pezzi che avrebbero altrimenti difficoltà a trovare.

Questo però sulla carta. Perché nella realtà invece quest'operazione fa acqua da tutte le parti. La selezione che interessa il primo disco è fondamentalmente inutile, perché sconforta i fan di vecchia data, che probabilmente hanno già tutto il materiale presente (o la maggior parte delle canzoni, quelle tratte da "In the nightside eclipse" e "Anthems to the welkin at dusk") e non contenta neanche quelli di nuovo corso, che forse avrebbero preferito un qualche criterio nella scelta (cronologico, per importanza...): volendo accontentare tutti, la Candlelight finisce per scontentarli.

Il secondo disco poi è quasi una truffa: i pezzi rari non sono per niente di difficile reperimento; buona parte delle cover sono scontate, e fanno bella mostra di sé soltanto quelle di "Funeral Fog" dei Mayhem e di "Aerie Descent"dei Thorns. Sono davvero interessanti i pezzi più vecchi tratti da "Wrath of The Tyrant", ma qui non si giudica la musica, ma le scelte discografiche. Addirittura compare una versione remigata di "Sworn", da "Ix Equilibrium", che già non era un capolavoro nella versione originale... Paragonata con altre iniziative interessanti in ambito estremo questo disco non ha motivo di esistere: anche laddove si confronti questo Best Of con altri presenti sul mercato, non si capisce davvero la scelta di lanciare sul mercato un prodotto schifoso come questo: una carriera decennale come quella degli Emperor avrebbe meritato ben altre celebrazioni, come ad esempio l'antologia dedicata ai Six Feet Under dove il lato visivo si unisce a quello sonoro, quello live a quello in studio.

La Candlelight invece ha prima pubblicato un DVD live, poi un CD live, poi un Greatest Hits perverso come questo: ha bruciato tre uscite discografiche e macchiato il nome degli Emperor per non si sa quale motivazione. Si poteva persino optare per un album tributo, che fa sempre la sua sporca figura. Compratevi i loro dischi o non fatelo proprio, ma questo no.

Malissimo.

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