"Into battle we ride with god by our side, we are strong and not afraid to die...", così cantava il quintetto folk/viking metal finlandese nel disco che me li ha fatti conoscere: quell'indimenticabile "Iron". Da allora le cose non sono molto cambiate, e il refrain di "Into battle" è un modo semplice e conciso per descrivere ancora oggi la musica degli Ensiferum. Se non conoscete "Iron" (peggio per voi), bastano i primi venti secondi di "Axe of Judgement" a esprimere un concetto molto semplice: siamo vichinghi, siamo incazzati e, nonostante ogni tanto ci piaccia rilassarci (vedi precedente e un pò fiacchetto "Unsung Heroes") , i nostri nemici sono i vostri timpani. Doppio pedale alla Usain Bolt, tastiera prepotente ma mai invadente e la classica inconfondibile voce del falso magro Petri Lindroos, uno screamer eccezionale, aggressivo e maleducato, capace di caricarti per la battaglia come pochi altri sanno/hanno saputo fare. Il disco procede su livelli medio alti per tutta la sua durata, senza miracoli ma neanche cedimenti. Buona la title-track,(diretta al punto giusto) ma una menzione particolare la merita "Two of spades": brano semplicemente geniale, in cui le classiche sfuriate a cui questi agguerriti vichinghi ci hanno abituato si alternano a momenti di puro delirio sperimentale, con un riff che ricorda in maniera impressionante (tenetevi forte) Jamiroquai. Un disco che rimette le cose apposto per chi era rimasto deluso dal precedente album, per gli altri, una conferma di quanto di buono questi ragazzi hanno seminato. Continuate così. SCHIACCIASASSI.

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