Per quanto riguarda il mio magico mondo, non sono poi così tante le canzoni che, almeno in ambito pop, offrono tanti spunti di interesse e riflessione su vari livelli come “Am I Right?”. A prescindere da qualsiasi metro di giudizio, di raffinatezza, di spessore del songwriting, originalità, qualsivoglia parametro; questo è un capitolo emblematico, che và oltre il semplice valore affettivo personale, che và oltre anche al nome stesso degli Erasure, verso cui è ben nota e risaputa la mia ammirazione e gradimento.

“Am I Right?” è soprattutto un cambio di stagione, una canzone (singolo di successo, teniamolo sempre a mente, è sì un dettaglio ma molto importante) che detta i tempi di una svolta, di un cambio di intenti e di sonorità nel suo genere e ovviamente per gli Erasure stessi. Già, sono passati solo tre anni, ma tra questi Erasure e quelli di “A Little Respect” c’è un solco non indifferente; questo vale per tutto l’album, “Chorus”, e “Am I Right?” e l’emblema indiscusso di questo cambiamento.

A parte il cambio di sound, sicuramente più “fluido” rispetto a quello della decade precedente, in questi quattro minuti vengono accantonati lustrini, coreografie, sceneggiati, tutto quell’immaginario kitsch che, se abusato o comunque non gestito con saggezza, da risorsa diventa fardello. È il cambio di “epoca” ad esigere la metamorfosi, gli Erasure rispondono presente senza snaturarsi, seguendo le proprie linee guida, il pubblico approva. Un caso in cui tutto è andato per il verso giusto, così come dovrebbe sempre essere.

“Am I Right?” è la loro canzone più bella, secondo me (ma non solo credo), considerando anche l’album “Erasure” del ’95 nella sua totalità. È una combinazione di empatia, freschezza e magnetismo a renderla grande, il sound minimalistico avvolgente, synth senza orpelli aggiuntivi, e soprattutto la miglior prova canora di tutta la carriera di Andy Bell, assoluto protagonista, mai così sentito, mai così “credibile”, né prima né dopo.

“Am I Right?” è una canzone d’amore senza limiti e barriere, con testo che non è solo poesia nel suo meraviglioso susseguirsi di immagini evocate con assoluta limpidezza da Andy, è qualcosa di molto più concreto, dopotutto …

Look at all the lonely people
Walking miles around the town
I can see the old cathedral
But I have to play it down

Boats along the river
Setting up their sails
And life carries on as normal
Although you're not around”

Sono immagini e sensazioni ordinarie, espresse senza metafore, senza giri di parole, sono sensazioni che hanno attraversato la vita di chiunque, e la grandezza sta anche in questo, nel saper creare qualcosa di speciale partendo da qualcosa di “comune”, financo abusato. E non è facile, per fare questo serve soprattutto una sensibilità superiore alle media. E quella, unita all’intelligenza, serve anche per mettere in atto una rivoluzione di velluto come hanno fatto gli Erasure; senza distruggere nulla, senza frenesie iconoclastiche, semplicemente cercando di migliorare quanto di buono già c’era, cercare di evolvere un genere, cercando di superare i propri limiti. Per questo e per altri motivi, “Am I Right?” fa parte del mio personale Olimpo e merita una celebrazione in grande stile, a 25 anni esatti dalla pubblicazione; un quarto di secolo portato benissimo.

Carico i commenti... con calma